Gli accertamenti hanno portato i finanzieri di Ceva, nel cuneese, a ricostruire la filiera dei tagliandi sprovvisti del logo dei Monopoli di Stato che interessava diverse località liguri e dell’Emilia Romagna. I tagliandi venivano stampati a Bolzano, a Roma o a San Martino in Rio, in provincia di Reggio Emilia, ed erano distribuiti sul mercato nazionale sfruttando una efficace rete di grossisti inendo in poco tempo in tabaccherie, bar, pub, edicole e centri commerciali.


L’indagine, che ha portato al sequestro di tagliandi per un valore superiore ai 2 milioni di euro, è partita a seguito di una verifica fiscale in un bar di Montezemolo, dove erano stati rinvenuti alcuni tagliandi irregolari.

Al termine dell’indagine, sono state denunciati 3 amministratori di altrettante società promotrici delle attività illecite con sede operativa a Roma, 97 imprenditori responsabili dei centri di distribuzione dei tagliandi, 63 titolari di esercizi commerciali per la vendita al pubblico.
Le ipotesi di reato addebitate ai titolari delle società promotrici dei falsi concorsi sono l’esercizio abusivo di gioco riservato allo Stato e la truffa ai danni dello Stato in relazione a concorso vietato, mentre la posizione dei responsabili dei centri di distribuzione dei tagliandi e dei titolari degli esercizi commerciali è al vaglio dell’Autorità Giudiziaria.