E’ accaduto nel primo pomeriggio di sabato. Il fatto, generato da asseriti crediti commerciali vantati dai due cinesi, si è rivelato un tentativo di estorsione in piena regola, sventato dai militari.
Nel primo pomeriggio di sabato, a Modena, i carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia urbana hanno arrestato due commercianti cinesi operanti nel campo dei pellami, resisi responsabili di estorsione in danno di un 55enne imprenditore milanese da tempo residente a Modena.
I militari già nella serata di venerdì scorso erano stati allertati dalla vittima che, a seguito di un acceso diverbio con i suddetti commercianti, si era visto sottrarre un furgone di sua proprietà parcheggiato nel garage della propria ditta e abusivamente prelevato dai soggetti, quale asserito prezzo per la mancata corresponsione di una somma di denaro riconducibile a presunti rapporti commerciali.
H.K. e H.Q., entrambi 42enni cinesi residenti a Crespellano, titolari di una propria ditta operante nel campo del pellame, avevano infatti a più riprese minacciato la vittima, ingiungendogli in modo perentorio ed alla presenza dei propri familiari di consegnare la somma di 10.000,00 euro quale saldo di presunti debiti derivanti dall’attività di fornitura e lavorazione di pellami pregiati.
Gli stessi, inoltre, gli avevano telefonato più volte, rivolgendo a questi pesanti minacce per la propria incolumità. Per concludere, nella prima mattinata di sabato scorso, H.K. e H.Q., hanno telefonato in tono minaccioso alla vittima, informandolo che a breve si sarebbero presentati presso gli uffici della sua azienda per riscattare la predetta somma di denaro per il rilascio del furgone di sua proprietà.
In conseguenza di ciò, i militari, appositamente allertati, dopo essersi abilmente nascosti negli uffici dell’impresa della vittima, hanno assistito, in flagranza di reato, allo scambio di denaro e pertanto hanno tratto in arresto i due, resisi responsabili, in concorso tra loro, di tentata estorsione.
Rinvenuto anche il furgone Renault di proprietà della stessa vittima, con cui i due estorsori si erano presentati presso l’azienda per riscattare la “mazzetta”.
Gli arrestati sono stati tradotti presso la casa circondariale Sant’Anna di Modena a disposizione dell’Autorità.