Il Cofim di Modena avvia il suo percorso di cambiamento verso forme di garanzia evoluta che vadano nella direzione richiesta dalle banche per continuare a erogare credito a favore delle piccole e medie imprese e ad avvalersi per questo dell’impegno del Confidi Modena. Lo ha annunciato il presidente del Confidi Modena Giuseppe Gelati all’assemblea dei soci, tenutasi lo scorso 25 maggio.
“L’accesso al credito, nei prossimi mesi in particolare – ha detto – sarà sempre più al centro dell’attenzione e delle esigenze delle imprese, soprattutto piccole e medie. Le banche ci hanno fatto giungere un chiaro messaggio: mancanza di liquidità, crisi di fiducia sui mercati finanziari, peggioramento dei “ratios” patrimoniali, hanno determinato una situazione di grave emergenza. Ma anche quando la crisi sarà passata, il mercato del credito non sarà più quello di prima: avrà definitivamente nuove regole, sarà sottoposto a crescenti regimi di controllo. A questo le piccole e medie imprese dovranno prepararsi, e con loro i confidi, che dovranno essere in grado di rispondere alle esigenze di sempre, ma saper anche pensare a possibili evoluzioni.
Il Consiglio di amministrazione sta valutando il modo migliore per rispondere a queste necessità. Certamente per rispondere alle banche, ma prima di tutto per dare alle imprese, e in modo efficace, ciò che esse chiedono.
Stiamo lavorando per poter rilasciare, in tempi brevi, garanzie più elevate ed estese al medio termine, attivando anche i nuovi strumenti di controgaranzia che il mercato sta proponendo. Le progettazioni che il Consiglio di Amministrazione sta attualmente impostando si possono sintetizzare in tre punti: apertura immediata all’aumento delle garanzie di tipo ordinario e alla loro estensione oltre i 18 mesi (al fine di poter dare corso a tutti gli interventi a carattere urgente); avvio di un tavolo tecnico con le Banche per il riassetto e l’ammodernamento delle convenzioni, al fine di renderle più adeguate al nuovo ruolo delle garanzie; attivazione di strumenti di controgaranzia, che possano dare sia protezione generica sui rischi, sia, qualora opportuno, effetti di ponderazione sulle garanzie rilasciate.
È un’evoluzione che oggi impostiamo in modo autonomo, senza escludere intese con altri partner, o soluzioni innovative nel settore della garanzia sul nostro territorio”.
Il Confidi Modena anche quest’anno ha garantito alle imprese modenesi finanziamenti da parte delle banche convenzionate per quasi 60 milioni di euro, dando risposta a 262 richieste a favore di 223 aziende.
È ancora una volta il consorzio garante anche per quanto riguarda la terza edizione del Fondo innovazione, che con il contributo degli enti locali mette a disposizione 10 milioni di euro per le imprese impegnate in ricerca e sviluppo.
Con la riforma del credito detta di Basilea 2 e la definizione del sistema di rating, poi con la legge che ha regolato il sistema dei Confidi, si è resa necessaria una diversa strutturazione dei consorzi analoghi a quello modenese: un processo di revisione, annunciato all’assemblea che comunque, come ha sottolineato Gelati, “non disperderà i tanti fattori di successo del Cofim, confermerà il confronto continuo e diretto con le banche, il proficuo rapporto con gli enti locali e l’obiettivo di aiutare la piccola impresa modenese al primo posto”.