“Mancato confronto in merito a regolamenti già deliberati che interessano le attività economiche, come è avvenuto per il regolamento sulle sale giochi, mancato confronto in merito ad iniziative già attuate, come il mercatino del cambio – scambio, che si svolge la terza domenica del mese, iniziato a maggio e che durerà fino a novembre, decisioni assunte solo dal Comune di Marano e senza un preventivo confronto di merito con Le Associazioni Economiche“.

Questa la posizione delle Associazioni di Categoria della Zona – Ascom-Confcommercio, Confesercenti, Cna e Lapam – che, esasperate dai ripetuti comportamenti di supponenza, diramano in un comunicato, una dura critica verso l’Amministrazione Comunale di Marano.

Le Associazioni – si legge in una nota – rilevano come il rapporto tra cittadini e Amministrazione debba fondarsi sulla reciproca fiducia che deve, o dovrebbe, animare le persone che rivestono, di volta in volta, il ruolo di cittadino o di Amministratore.
Una fiducia spesso fondata su comportamenti, anche di carattere informale, che costituiscono elemento di giudizio per valutare lo spessore, anche etico, delle persone o di chi ricopre cariche elettive.
Ciò vale, a maggior ragione, quando si tratta delle relazioni che vengono intrattenute dal Comune con Associazioni che rappresentato le piccole e medie imprese.
Rileviamo – prosegue la nota stampa – nel Sindaco e nell’Amministrazione di Marano, nei rapporti con le Associazioni di Categoria, il ripetersi di un comportamento e di un atteggiamento che riteniamo non degno di un’Amministrazione che ha, in primo luogo, un dovere di lealtà verso i cittadini amministrati, che detengono, per giudicare i propri amministratori, del solo strumento legato al diritto di voto, e che hanno la sacrosanta aspettativa di vedersi tutelati, nei propri diritti, e se titolari di un’ attività economica, negli investimenti destinati allo sviluppo delle loro piccole imprese.
In quanto Associazioni di Categoria dobbiamo rimarcare come, su diversi regolamenti che disciplinano le attività economiche, o su decisioni che interessano le piccole e medie imprese, non sia mai stato avviato un confronto con le nostre Associazioni, confronto, che al contrario, deve essere adottato come prassi corretta di buona amministrazione, nonché di rispetto per le attività economiche che le stesse Associazioni rappresentano.