socialeSono 2.593 i progetti approvati, 202,3 i milioni di euro impegnati (pari al 25% del totale del Programma), oltre 44 milioni le risorse liquidate ai beneficiari, 70.786 i potenziali destinatari e 41.321 le persone in formazione: questi i dati sull’attuazione del Programma Operativo Fondo sociale europeo della Regione Emilia-Romagna al 31 dicembre 2008, contenuti nel Rapporto Annuale di Esecuzione 2008 presentato al Comitato di Sorveglianza riunito questa mattina a Bologna.

Il Comitato di Sorveglianza è l’organismo previsto dai Regolamenti Comunitari che ha il compito di accertare la qualità e l’efficacia dell’attuazione del Programma operativo, cofinanziato dal Fondo sociale europeo (Obiettivo Competitività Regionale e Occupazione), ed è composto dalla Commissione dell’Unione Europea, dai Ministeri competenti in materia, dalle Province emiliano-romagnole, dalle parti sociali regionali, dalla Consigliera regionale di Parità.

All’incontro odierno, presieduto dal direttore della Direzione generale Cultura Formazione Lavoro della Regione, Cristina Balboni, erano presenti Alfredo Bertelli, sottosegretario della presidenza della Giunta della Regione Emilia-Romagna, Fabrizio Spada della Commissione Europea Direzione Generale Occupazione, Affari Sociali e Pari opportunità, Danilo Tesei del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche sociali – Direzione generale per le politiche per l’orientamento e la formazione, e Serenella Martini della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento delle Pari Opportunità.

Nella presentazione al Comitato di Sorveglianza dei dati di attuazione al 31/12/2008, è stata riservata un’attenzione specifica alle caratteristiche delle persone coinvolte dalle azioni cofinanziate dal Fse, ai progetti innovativi e alle pari opportunità di genere e all’intercultura quali priorità trasversali della programmazione Fse 2007/2013.

“Siamo nelle condizioni di rispondere al meglio alla situazione di crisi che si sta manifestando in questo periodo, anche nella nostra Regione – ha detto il sottosegretario Bertelli – Stiamo utilizzando tutte le opportunità per favorire le esigenze non solo di chi è colpito dalla perdita del posto di lavoro, ma anche delle persone che necessitano di una riqualificazione professionale”.

Delle 41.321 persone coinvolte nelle attività, il 47,8% sono occupati, il 28,2% sono disoccupati, il 23,9% inattivi. Prevalente è la fascia d’età degli adulti dai 25 ai 55 anni, con il 57,3%. Le donne rappresentano complessivamente il 44,3% dei destinatari. Dei 202,3 milioni di euro impegnati, il 14% è volto a sostenere l’adattabilità dei lavoratori e delle imprese al contesto produttivo ed economico, il 58% è finalizzato all’occupabilità delle persone, il 10% a promuovere l’inclusione sociale delle persone più vulnerabili e il 14% a favore dell’investimento sul capitale umano.

I dati positivi contenuti nel Rapporto Annuale di Esecuzione 2008 sono stati rafforzati dall’approfondimento proposto sullo stato dell’arte della programmazione al 15 giugno 2009: 3.240 le operazioni approvate, 97.488 i potenziali destinatari, 54.178 le persone già in formazione e 235,2 i milioni di euro impegnati.

Il dato finanziario e, in particolare, l’avanzamento della spesa pari a oltre 68 milioni di euro al 30 aprile 2009 permette, in prospettiva, il raggiungimento dell’obiettivo dei 70 milioni, stabilito inizialmente dalla Commissione europea per evitare il disimpegno delle risorse. Nonostante la modifica dei Regolamenti Comunitari, dettata anche dall’attuale crisi economico-produttiva, abbia portato ad una riduzione dell’obiettivo di spesa, la Regione Emilia-Romagna ha voluto mantenere l’obiettivo iniziale e, come sistema, è riuscita a conseguirlo.

Presentato al Comitato anche lo stato d’attuazione della Programmazione Fse in corso, definita sia in base a pianificazioni pluriennali che annuali. Le programmazioni pluriennali a valere sull’Asse Capitale Umano, quali la Sovvenzione Globale Spinner 2013 e il Piano triennale 2008-2010 dell’offerta di formazione alta, specialistica e superiore, risultano strategiche nelle politiche regionali di contrasto alla crisi: è investendo sulle competenze delle persone, infatti, che, in una chiave anticiclica, si perseguono gli obiettivi di sviluppo sostenibile verso la società della conoscenza.

Le attività previste dal Piano 2009 hanno portato all’approvazione da parte della Giunta Regionale, il 3 giugno scorso, di quattro avvisi pubblici. La programmazione regionale è inoltre concentrata a dare risposta al sistema economico regionale, in forte sofferenza negli ultimi mesi. In particolare sono state presentate le linee di intervento per la crisi, con il piano delle politiche attive della Regione. Questa mattina il Piano è stato presentato al Comitato di Sorveglianza, anche se il sistema degli interventi aveva già ricevuto una nota di condivisione da parte della Commissione europea.

L’assessorato regionale al Lavoro, competente per le politiche attive, ha già attivato in queste settimane il Comitato di Coordinamento interistituzionale e la Commissione regionale tripartita per la definizione di un piano per le politiche attive del lavoro. Gli interventi saranno rivolti in primo luogo alle persone, per prevenire e contrastare ogni forma di espulsione dal mercato del lavoro, attraverso processi di aggiornamento, qualificazione, riqualificazione e riconversione, finalizzati ad incrementare l’occupabilità e l’adattabilità dei lavoratori. Sarà dato sostegno alle imprese che investono nei processi di riorganizzazione e di innovazione, per aiutarle a superare la crisi e a riposizionarsi al momento della ripresa, e per non disperdere la ricchezza del tessuto produttivo e del “fare impresa.

Il Piano assegna un ruolo strategico alle Provincie, individuati quali attori principali della fase attuativa della programmazione perché in grado di interpretare le dinamiche economiche e di rilevare le opportunità occupazionali del territorio. I lavoratori in cassa integrazione in deroga saranno presi in carico dai Servizi per l’impiego, che dovranno valutare i bisogni formativi specifici dei singoli e indirizzarli alle attività più appropriate. L’utenza che beneficerà delle politiche attive è estremamente diversificata, si va dai lavoratori in sospensione o in riduzione di orario per periodi di breve durata per i quali non sono fattibili percorsi di qualificazione; ai lavoratori che, sempre in sospensione o a orario ridotto per breve tempo, non necessitano di una riqualificazione vera e propria per rientrare al lavoro ma di una formazione per aggiornare le competenze; o ancora ai lavoratori in sospensione per periodi maggiori o in mobilità, con meno competenze e che rischiano di perdere il lavoro, per i quali sono necessari percorsi di qualificazione, anche per una eventuale riconversione professionale. Le tipologie formative di aggiornamento o di qualificazione disponibili per ciascun lavoratore saranno estremamente flessibili nelle modalità didattiche e nei tempi di erogazione, modulari e adattabili alle esigenze dei singoli lavoratori e tempestive, cioè immediatamente disponibili sulla base dei fabbisogni.

I quattro bandi del Piano 2009

Le attività previste dal Piano 2009 hanno portato all’approvazione da parte della Giunta Regionale, il 3 giugno scorso, di quattro avvisi pubblici.

Ammontano a 2,5 milioni di euro le risorse dell’Asse Inclusione sociale stanziate, con un primo Avviso, per promuovere e sostenere l’inserimento lavorativo di soggetti fortemente a rischio di esclusione, per i quali il lavoro costituisce un tassello strategico in un più ampio percorso di re-inclusione sociale già attivato dai Servizi territoriali competenti.

Un secondo avviso – con risorse pari a 4,2 milioni di euro – attraverso una programmazione regionale straordinaria per la qualificazione del personale addetto alle attività di assistenza di base nei servizi socio assistenziali e socio sanitari, permetterà di qualificare 1.150 disoccupati e di sostenere 1.800 operatori, già impiegati nel settore, per il riconoscimento, la valorizzazione e la certificazione delle competenze già possedute.

L’integrazione tra le risorse è alla base di un Piano straordinario della formazione per la sicurezza che, con percorsi incrementali rispetto a quelli obbligatori, si rivolge a lavoratori stranieri, stagionali e a lavoratori entrati nel mercato del lavoro da meno di due anni, ma anche a datori di lavoro, a lavoratori autonomi e parasubordinati, puntando inoltre a sperimentare un’azione innovativa rivolta alle rappresentanze dei lavoratori per la sicurezza e ad accrescere la capacità dei formatori di sensibilizzare alla cultura della sicurezza. Complessivamente sono oltre 5,5 milioni di euro le risorse stanziate per questo terzo Avviso.

Con il quarto Avviso approvato dalla Giunta Regionale, prosegue nel 2009 l’esperienza del Catalogo Interregionale dell’Alta Formazione, con una disponibilità complessiva di 2,8 milioni di euro per finanziare l’accesso individuale ad opportunità di alta qualificazione e specializzazione sia di disoccupati laureati che di lavoratori con particolare attenzione a quelli a forte rischio di esclusione dal mercato del lavoro.