giovaniIl neo assessore alle Politiche giovanili del comune di Modena, Fabio Poggi, interviene nel dibattito sollevato dalla lettera dell’avvocato difensore dei cinque studenti accusati di aver appiccato il fuoco a diverse aule del Liceo Muratori.

“Per prima cosa, due doverose premesse – afferma Poggi – La prima riguarda l’inopportunità di generalizzare il giudizio sui giovani e omologarli tutti come teppisti, incendiari o anche solo ‘annoiati’. Sono la stragrande maggioranza i giovani che sanno divertirsi civilmente e sono tantissimi quelli che sanno offrire il loro tempo non a danno della comunità, ma al suo servizio, con il volontariato e con l’impegno civico. La seconda premessa riguarda l’incredibile amarezza che deriva dal rendersi conto che, oltre alla gravità del gesto compiuto da questi ragazzi, questi si sono accaniti contro la loro scuola, vissuta quindi non come un’opportunità, uno strumento che la società gli offre per crescere, per esprimere tutte le loro potenzialità, ma come un nemico da combattere o come una lattina che si trova per terra in un parco e per noia si prende a calci. Questo non è meno sconcertante e deve far ulteriormente riflettere. Non è sulla spinta di un grave episodio come questo che si possono attivare processi sommari a questi giovani o a tutti i giovani, alle loro famiglie o a tutto il mondo degli adulti, alla scuola o alle altre istituzioni. Occorre però rimboccarsi le maniche e lavorare tutti insieme. Unico punto fermo, credo e auspico condiviso da tutti, è quello dell’indiscutibile affermazione della legalità e del rispetto delle regole. E mentre tutte le istituzioni preposte, ognuna nel proprio ruolo, fanno le loro valutazioni e assumono le decisioni del caso, forti di quanto fatto in tutti questi anni a Modena per i giovani è giusto e doveroso che continui il dibattito… partendo dai giovani. Si tratta di riempire di contenuti e di opportunità ciò che credo accomuni tutti coloro che hanno a cuore il futuro dei giovani e della nostra città. I giovani devono essere protagonisti positivi, cittadini attivi in ogni ambito e in ogni momento della loro vita sociale e di quella di tutta la città: nella loro città e per la loro città. L’obiettivo di tutte le “politiche”, non solo di quelle “giovanili”, non deve essere “la città per i giovani”, ma “i giovani per la città”: così nascerà la città dei giovani. Ritengo che se i giovani sono protagonisti della progettazione e della realizzazione di un pezzo della loro città, sentiranno più facilmente la città come loro. Se saranno stimolati a prendersi cura di un pezzo, anche un piccolo pezzo, della loro città, difficilmente ne sfregeranno un’altra parte con la loro “noia”. Opportunità dunque non solo per divertirsi o per sfogarsi, ma per contribuire fattivamente a costruire la Modena di domani, la loro Modena. Certamente continuerà ad esserci bisogno di reti di protezione per chi devia, si smarrisce o in qualche modo rischia di essere emarginato se non addirittura espulso. Sono già importanti e validi i servizi offerti oggi. La vera sfida sarà quella di rendere i giovani protagonisti anche dello stare bene dei loro coetanei.”