sanita_ricetta2Una cinquantina fra medici, farmacie e informatori scientifici, sparsi fra Bologna e la Romagna, sono indagati dalla procura bolognese per un presunto giro di ricette-fantasma di farmaci di vario genere prescritti per anni a pazienti morti o che non conoscevano il medico firmatario della ricetta o che non soffrono della malattia per cui il medicinale risulta prescritto.

Secondo l’accusa veniva truffata l’Asl di Bologna, al momento unica parte lesa, che rimborsava poi le farmacie per quelle prescrizioni, per un valore complessivo di centinaia di migliaia di euro che invece si sarebbero intascati a vario titolo gli indagati. Per una decina di loro, il pm titolare dell’inchiesta, Enrico Cieri, ha chiesto una proroga delle indagini che, partite nel 2008 dai Nas di Bologna, riguardano prescrizioni degli ultimi cinque anni proseguite fino ai mesi scorsi.

I reati contestati sono quindi truffa aggravata contro lo Stato e falso in certificazione sanitaria, e per alcuni indagati anche l’associazione a delinquere. Segno che dietro le ricette-fantasma potrebbe esserci un’organizzazione ben strutturata che, eventualmente in cambio di ‘premi’ (ma c’è fitto riserbo sulla questione)  avrebbe ripagato la complicità di medici e farmacisti. Per i primi, quelli coinvolti nell’inchiesta sono professionisti di varie specialitaàche lavorano in ospedale o in regime di intra moenia, mentre le farmacie ‘compiacenti’ sono meno di cinque. Inoltre se fosse appurata anche un’eventuale complicità delle case farmaceutiche, potrebbe scattare l’accusa di corruzione.