Francesco1EsteIl più grande dei principi estensi Francesco I d’Este, ritratto da uno dei grandi maestri di epoca barocca, il Velázquez, dovrebbe arrivare nella splendida residenza che lui stesso volle dedicare alla villeggiatura della sua corte.La Galleria Estense di Modena, su decisione del soprintendente Mario Scalini, cede a noi abitanti di Sassuolo e a tutti coloro che vorranno venire ad ammirarlo, uno dei dipinti più prestigiosi. Due opere d’arte e due splendidi esempi della creatività umana l’una dentro l’altra come un tesoro custodito all’interno di uno scrigno preziosissimo.

Lo scrigno in questione è la meravigliosa residenza estiva conosciuta da tutti in città come Palazzo Ducale, trasformato da castello di epoca medioevale in splendido esempio di barocco emiliano da Bartolomeo Avanzini per conto e volontà del duca d’Este.

Un’importante passo verso una nuova visione del Palazzo; cartolina ed insieme orgoglio della parte antica di una Sassuolo che vuole mostrarsi per quella che è stata in secoli passati, non solo per l’ammirazione dei passanti, ma anche e soprattutto per il rispetto che merita questa cittadina capace di inventarsi nel tempo capitale industriale.

I momenti che Sassuolo deve affrontare saranno difficili per le problematiche sociali ma determinanti per il suo futuro: emergenze lavorative, immigrati a cui dare risposte e regole chiare, infrastrutture e nuove politiche sociali, tutto lavoro importante per la nuova amministrazione. Anche in tempi difficili come questi la cultura ricopre un suo ruolo fondamentale.

Ci tiene la Città e ci tiene soprattutto questa amministrazione che la rappresenta. Ricordo personalmente lo sguardo pieno di orgoglio con il quale l’allora candidato al ballottaggio come primo cittadino Caselli, a passo spedito, si portava niente meno che il sindaco della capitale, l’uomo che governa una città che il mondo intero ammira, su per le scale e in giro per le sale splendidamente affrescate del nostro palazzo.

Se il ritratto del principe, pur passando in mezzo alle critiche e i malumori (peraltro comprensibili) di Modena, vedrà riaprirsi i portoni della sua splendida residenza, troverà un città felice ed onorata di accoglierlo. Per non parlare della professionalità, l’amore e la passione di chi dovrà custodirlo, ma non per questo rinchiuderlo.