carabinieri3E’ quella sgominata nell’ambito di un’operazione con 44 ordinanze di custodia cautelare della Dda di Napoli. I carabinieri di Modena hanno arrestato dodici persone. L’organizzazione imponeva tangenti, ricorrendo anche a danneggiamenti e a violenze, nei confronti di imprenditori ed operatori commerciali, attivi soprattutto nel settore dell’edilizia, di origine casertana che si erano trasferiti a Modena e che tentavano di opporsi alle richieste dell’organizzazione.

“Fare terra bruciata intorno ai nuclei della malavita organizzata presenti sul nostro territorio: recidere i legami illegali, colpire la rete delle complicità, consolidare il presidio delle attività più a rischio. L’operazione condotta dai Carabinieri di Modena –  sottolinea il Sindaco Giorgio Pighi – trova non solo il plauso ed il sostegno dei modenesi, ma dall’impegno delle forze dell’ordine viene anche una garanzia sostanziale per chi oggi vuole resistere alle pressioni delle organizzazioni criminali. In un momento di forte incertezza e di difficoltà evidenti a seguito della crisi economica -prosegue il Sindaco- imprese ed attività legali diventano subito più vulnerabili e può crescere la tentazione di cedere a scorciatoie apparentemente più facili rispetto a coerenza e legalità. La capacità di reazione delle Forze dell’ordine, in questo caso dei Carabinieri, è una risposta importante, in linea con il sentire comune dei nostri cittadini”.

«Ringrazio le forze dell’ordine per la brillante operazione che ha portato all’arresto di 12 affiliati al clan dei Casalesi. Le istituzioni sono al fianco di chi sta operando per estirpare il grave fenomeno delle infiltrazioni della malavita organizzata nel tessuto economico e sociale modenese». Ad affermarlo è Mario Galli, vice presidente della Provincia di Modena con delega alla sicurezza delle persone, che sottolinea in particolare come le indagini abbiano evidenziato per la prima volta un’affiliazione alla camorra anche di persone nate e vissute nel modenese: «Si tratta di un ulteriore elemento di preoccupazione». «L’impegno a portare avanti una più incisiva azione per contrastare l’illegalità in ogni settore della vita sociale ed economica, a cominciare dalle infiltrazioni della criminalità organizzata – ricorda Galli – è uno dei punti prioritari del nostro programma di mandato, a tutela dei lavoratori e del sistema economico locale. Riteniamo sia necessario potenziare l’opera di vigilanza e monitoraggio degli appalti e di tutte le attività collegate al settore della edilizia, estendendolo anche alle finanziarie e alle società immobiliari, con il coinvolgimento del sistema creditizio e degli altri enti territoriali». Galli ricorda inoltre che nel marzo scorso, nel corso di una seduta straordinaria del Consiglio provinciale dedicata a questo tema, è stato approvato all’unanimità un documento che, oltre a esprimere preoccupazione per l’infiltrazione nel territorio provinciale di organizzazioni mafiose che con metodi illegali compromettono il corretto svolgimento degli appalti e la crescita di interi comparti economici, chiede un rafforzamento degli organici di polizia e un maggior coordinamento degli inquirenti per consentire un più puntuale controllo del territorio. «Alla luce anche di questa operazione – conclude – chiediamo con forza al governo un impegno puntuale per dare risposta urgente a quest’ultima istanza».

Luca Ghelfi: segnali sempre più preoccupanti, ma complimenti alle forze dell’ordine di Modena. La notizia dell’azione antimafia messa in atto oggi fra Modena e Caserta, rende sempre più evidente il filo che lega Modena a realtà mafiose che solo pochi anni fa sarebbe stato impensabile. Oggi invece leggiamo spesso di azioni di questa natura. Purtroppo la presenza della mafia ormai sta diventando una pericolosa infiltrazione. E le forze dell’ordine si stanno adoperando perché non si trasformi in un vero radicamento sul territorio. Quest’area rimane zona di conquista, perché ancora abbastanza ricca nonostante la crisi, e per la densità delle attività imprenditoriali. Oggi quindi vorrei manifestare tutta la mia gratitudine e fare i miei complimenti alle forze dell’ordine per quanto fatto con questa operazione, e in generale in questi mesi. Mi auguro che l’attenzione continui a rimanere alta. E che gli imprenditori modenesi siano sufficientemente forti da dire di no ai capitali delle organizzazioni mafiose, perché il senso civico del popolo modenese abbia la meglio sull’affarismo senza scrupoli della delinquenza organizzata.

«Gli arresti effettuati stamattina a Modena purtroppo non devono sorprenderci. È nota da tempo la presenza della criminalità organizzata nel nostro territorio; si tratta di un fenomeno che si può contrastare, oltre che con la repressione, con un patto etico tra imprese, sindacati, banche e istituzioni». Lo afferma il segretario provinciale della Cisl Francesco Falcone commentando le ordinanze di custodia cautelare eseguite all’alba di oggi a Modena. Falcone si congratula innanzitutto con i carabinieri e i magistrati che, assicura, «hanno il pieno sostegno dei lavoratori e dei sindacati». Per il segretario Cisl ora tocca alla società civile fare argine e reagire con forza contro comportamenti malavitosi che distruggono la convivenza, danneggiano l’economia e impoveriscono il territorio. «Il fatto che, come riporta oggi un quotidiano locale, un operatore economico ammetta di aver pagato un clan per sentirsi più protetto, dimostra che anche a Modena ci sono imprenditori impauriti, intimiditi, che non si sentono tutelati o assistiti – dice Falcone – Chi subisce minacce, estorsioni o attentati deve, al contrario, sentirsi incoraggiato a denunciare gli autori perché ha la certezza che l’intera società modenese non lo lascerà solo». Per il segretario della Cisl anche le banche possono giocare un ruolo decisivo nella lotta alla criminalità organizzata. «Il sistema del credito, infatti, – spiega Falcone – non deve far mancare il proprio sostegno all’economia legale, alle famiglie e alle imprese, a maggior ragione di fronte a una crisi pesante come quella che stiamo attraversando. Bisogna evitare tentazioni e scorciatoie per aiutare l’economia pulita. Anche il rilancio degli investimenti pubblici, per i quali chiediamo uno sforzo straordinario alle istituzioni, è uno strumento che – conclude il segretario Cisl – può rafforzare la parte sana e onesta della società modenese, ancora largamente maggioritaria».

“Da quindici anni denunciamo nelle sedi istituzionali la grave sottovalutazione delle amministrazioni di sinistra nei confronti delle infiltrazioni camorriste. Per 15 anni siamo stati irrisi, accusati di fare allarmismo in una città ed in una provincia che per le giunte di sinistra doveva continuare ad essere spacciata come isola felice. I risultati dell’operazione condotta dai Carabinieri, ai quali va il nostro plauso, e l’analisi della procuratore aggiunto della dda Napoli, non lasciano spazio a dubbi e confermano la fondatezza delle nostre tesi. Modena si conferma capitale del nord italia degli affari sporchi della camorra, regno incontrastato e base operativa dei casalesi. Ci aspetteremmo un atto di umiltà e un gesto di ravvedimento da parte di chi, anche in tempi recenti, ha continuato a dirci che andava tutto bene e tutto era sotto controllo. Ora è tempo di cambiare radicalmente registro”. Lo ha affermato il Consigliere comunale e regionale del Popolo della Libertà Andrea Leoni. Stato e Governo hanno risposto con misure straordinarie all’offensiva della camorra, arrestando i capi e scardinando la rete criminale da loro controllata. Ora è tempo che gli enti locali, per quanto di loro competenza, agiscano sul terreno dei controlli e della prevenzione e dei supporto alle imprese per spingere chi non l’ha ancora fatto a denunciare minacce e tentativi di estorsione e evitare che la camorra si infiltri più di quanto ha fatto fino ad ora, all’interno del tessuto economico e sociale modenese. Ne va del nostro futuro. Noi a livello provinciale e modenese faremo di tutto, nelle sedi istituzionali, per sollecitare gli amministratori ad agire in questa direzione”.

La criminalità organizzata è un cancro da estirpare per evitare contaminazioni del tessuto socio-economico della nostra provincia e tutelare la società civile che opera nel rispetto delle regole e della legalità. Un imperativo per tutti ed anche per questo dobbiamo ringraziare le forze dell’ordine per la brillante operazione messa a segno. Il fatto di cronaca impressiona per l’importanza dell’operazione ed il numero – 44 arresti, 10 dei quali a Modena – delle persone coinvolte e ripropone la necessità di mantenere elevato il livello di attenzione rispetto alla penetrazione della criminalità organizzata nel nostro territorio. Ancora una volta emerge che l’attività criminale del clan dei casalesi è prevalentemente circoscritta al settore edile e ad aziende provenienti dalla Campania, ma non mancano anche i primi segnali di coinvolgimento di modenesi implicati nella gestione del gioco d’azzardo e di bische. Quanto scoperto evidenzia ancora una volta l’importanza di un’attività mirata per contrastare e debellare fenomeni la cui entità è ancora difficile da comprendere completamente. Non lasciano in ogni caso dubbi le parole degli investigatori che parlano di radicamento ventennale dei casalesi in provincia di Modena. Nell’esprimere le congratulazioni ai Carabinieri del Comando Provinciale di Modena e ai loro colleghi di Caserta, Confesercenti coglie l’occasione per confermare il proprio sostegno all’idea del Procuratore Vito Zincani di istituire un pool specializzato dotato di competenze tali da cogliere segnali, anche tenui, che possono ricondurre ad infiltrazioni della criminalità organizzata nel nostro territorio. La proposta appare orientata alla massima concretezza e punta ad alzare ulteriormente la guardia. È particolarmente interessante che nelle intenzioni del Procuratore vi sia la volontà di monitorare, in modo approfondito e con un approccio più sistematico, anche situazioni che prese singolarmente potrebbero far pensare a fatti episodici, come ad esempio un incendio doloso in un cantiere. In questo modo aumenterebbero le possibilità di debellare sul nascere fenomeni riconducibili alla criminalità organizzata. L’attivazione a Modena di un nucleo specializzato va perciò nella giusta direzione perché costituirebbe un ulteriore passo verso un’azione investigativa più mirata, consentendo di affinare gli strumenti e le competenze a disposizione.

Ascom Confcommercio esprime la propria soddisfazione e rivolge un ringraziamento alle forze dell’ordine per l’operazione che ha portato allo scoperto le pericolose attività “modenesi” della camorra e all’arresto di soggetti chiave dell’organizzazione criminale. Così si esprime Carlo Galassi, presidente provinciale Ascom Confcommercio. La nostra Associazione, prosegue Galassi, è sempre stata in prima linea nella denuncia dell’inquietudine suscitata dal rischio di infiltrazione mafiosa nel nostro territorio. Questa brillante e profonda operazione dei Carabinieri dimostra come attente indagini e conseguenti azioni, possano stroncare la “delocalizzazione” dell’ “impresa mafiosa” verso il modenese, organizzazione i cui metodi sono e devono rimanere incompatibili con la nostra cultura e la nostra mentalità. Ascom Confcommercio, dice ancora il presidente Carlo Galassi, apprezza il fatto che, come hanno dichiarato i Carabinieri, non sia finita qui. La preoccupazione infatti, e non da oggi, è che gli obiettivi della criminalità organizzata siano rivolti ad infiltrazioni in ambiti tali da permeare il tessuto sano della società. Ascom Confcommercio valuta dunque con grande favore il proseguimento delle indagini e delle operazioni, mettendosi a disposizione delle Forze dell’Ordine per ogni forma di collaborazione che possa avvicinarle al definitivo successo su questa abominevole forma di crimine.