medici_operazioneL’ultima frontiera riguardante la rigenerazione ossea mediante l’uso delle cellule staminali sarà affrontata nel corso di un seminario nell’ambito dei Progetti di Ricerca Internazionali della facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, che vedono coinvolti il Laboratorio di Biologia Cellulare e Terapie Oncologiche Avanzate diretto dal prof. Massimo Dominici, il Dipartimento Integrato Materno Infantile, diretto dal prof. Paolo Paolucci, ed il Dipartimento Integrato di Oncologia, Ematologia e Malattie dell’Apparato Respiratorio dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena, diretto dal prof. Giuseppe Torelli.

A fare luce sulle novità per la cura di letali patologie ossee, quali l’osteogenesi imperfetta che colpisce con incidenza di 1/20-50.000 nati creando problemi a carico dello scheletro, sarà un pioniere dell’uso delle terapie cellulari ed uno dei più noti studiosi al mondo di rigenerazione ossea mediante cellule staminali, il prof. Edwin Horwitz della Divisione di Onco-Ematologia dell’Ospedale per Bambini di Philadelphia (USA). A Modena il luminare terrà un seminario dal titolo “Translating Stem Cell Biology to Stem Cell Therapy: The Osteogenesis Imperfecta Paradigm” ovvero “Trasferire le conoscenze relative alla biologia delle cellule staminali ad una terapia per l’osteogenesi imperfetta”.

All’incontro, reso possibile grazie al sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, che si terrà giovedì 23 luglio 2009 alle ore 14.00 presso l’Aula T01 del Centro Servizi dell’Azienda Ospedaliero- Universitaria (Via del Pozzo, 71) di Modena, saranno anche presenti i vertici dell’Associazione Italiana Osteogenesi Imperfetta Leonardo Panzeri e Marcella Zingales ed una rappresentanza dei soci di questa associazione.

L’osteogenesi imperfetta – spiega il prof. Massimo Dominici – è una patologia che colpisce con incidenza di 1/20-50.000 nati. Crea problemi a carico dello scheletro, delle articolazioni, degli occhi, delle orecchie, della cute e dei denti. Nelle forme più severe porta a morte il bambino per le gravi anomalie ossee riscontrate, ed in particolare alla gabbia toracica con conseguente impossibilità a respirare. Da anni siamo impegnati con il prof. Horwitz nell’individuare e perfezionare una cura a base di cellule staminali per l’osteogenesi imperfetta. Questa solida interazione ha prodotto numerose pubblicazioni ed un interscambio che ha portato studenti della Scuola di Dottorato in Medicina Molecolare e Rigenerativa del nostro Ateneo a lavorare a Philadelphia. Infine, devo ringraziare la Fondazione Cassa di Risparmio di Modena per averci concesso un finanziamento nell’ambito dei Progetti di Ricerca Internazionali con il quale questo evento e le ricerche ad esso collegate sono rese possibili”.