granelli“Un accordo utile per dare risposte alle difficoltà e alle aspettative delle imprese”: così il presidente di Confartigianato Emilia Romagna Marco Granelli commenta l’accordo per la sospensione dei debiti delle piccole e medie imprese verso il sistema creditizio firmato nei giorni scorsi a Milano.

Un accordo che arriva a dare ossigeno in un rapporto con le banche su cui ha profondamente influito la crisi economica, infatti secondo una recente rilevazione di Confartigianato Emilia Romagna (effettuata su un campione di 900 imprese tra giugno e luglio) negli ultimi mesi le banche hanno tenuto una maggiore rigidità nel concedere prestiti e finanziamenti. Nell’ultimo periodo il 21% delle imprese della regione ha riscontrato maggiore difficoltà di accesso al credito e al 3,2% di questi non è stato concesso il finanziamento richiesto. Sono le aziende della produzione e dei servizi alle persone quelle che risultano avere maggiori rapporti con le banche, ma sono principalmente quelle del manifatturiero a rilevare le maggiori difficoltà, che si traducono prevalentemente in una “smisurata” richiesta di garanzie (69%), accompagnate in alcuni casi dall’aumento dei costi di servizio (12%) o dall’allungamento degli iter burocratici per la concessione dei prestiti (10%).

“E’ molto importante – prosegue Granelli – che il sistema bancario recepisca le indicazioni dell’avviso comune, mostrando un nuovo approccio nei confronti dei piccoli imprenditori i quali non hanno perso la voglia di investire sulla propria azienda e di reagire alla crisi. Ma questa loro propensione deve trovare un atteggiamento altrettanto coraggioso da parte degli istituti bancari”.

L’accordo, firmato dalle cinque organizzazioni dell’artigianato e del commercio, da Abi e dal Ministero dell’economia, prevede la sospensione dei debiti delle piccole e medie imprese verso il sistema creditizio e fa seguito agli impegni presi dal Presidente Berlusconi in occasione dell’incontro con le organizzazioni lo scorso 29 luglio.

“Auspichiamo – conclude Granelli – che la definizione dell’avviso comune rappresenti solo l’inizio di una fase che, passata la prima sperimentazione, metta in campo ulteriori strumenti come la ristrutturazione ed il consolidamento dei debiti a breve nell’attesa della ripresa economica. La semplicità, la concretezza e la tempestività sono i fattori dai quali dipenderà il successo dell’iniziativa”.