politica2Il rappresentante della lista Patto per Casalgrande Paolo Filippini, consegna ai mezzi di informazione la “notizia” di una delocalizzazione aziendale, il cui iter è iniziato già nel 2005, quasi fosse una novità dell’ultima ora. Una “notizia” che naturalmente egli confeziona a modo suo, paventando scenari che nulla hanno a vedere con il senso di una importante azione di rilancio produttivo di una storica impresa di Casalgrande e di un significativo intervento urbanistico.

Sia consentito inoltre ricordare che stupisce (ma non più di tanto) il fatto che Filippini, funzionario di una grande impresa del luogo, si scagli contro il percorso di un’azienda che in tempi difficili come questi ha, tra gli altri, il non trascurabile obiettivo di mantenere e rafforzare il tessuto produttivo del territorio. Se l’esponente del centrodestra, anche in qualità di consigliere comunale, avesse a cuore tutto questo forse non additerebbe l’esempio di questa impresa come negativo.

Ebbene, il Gruppo Atlas Concorde (che – giova ricordare – con le unità produttive di Keope e Refin dà lavoro a circa 1000 dipendenti) ha trovato attenzione e sostegno dell’amministrazione comunale a fronte di un valido progetto di delocalizzazione, rilancio produttivo e occupazionale e risanamento e riqualificazione di una significativa area che sta all’interno del perimetro urbano del Comune capoluogo. La stessa attenzione è e sarà riservata a tutte le aziende del territorio serie e motivate che non hanno nessuna possibilità di sviluppo in sedi ormai obsolete.

I termini dell’ “operazione” Supergres sono riassumibili in poche ma chiare voci:

– l’azienda si trasferisce in un un’area a vocazione industriale lontana dai centri abitati, in un’ottica di utilizzo corretto di un territorio che sempre più, dopo gli anni del caotico boom economico, grazie alle politiche messe in campo dalle ultime amministrazioni scinde gli spazi della produzione da quelli dell’abitare;

– la stessa azienda dovrà bonificare dai rifiuti ceramici il sito precedentemente occupato. Un sito, dalla ragguardevole estensione di 66.000 metri quadrati a ridosso del centro di Casalgrande, che sarà recuperato secondo criteri di alta qualità urbana e riconsegnato alla comunità;

– in merito agli spazi che saranno occupati si ricorda inoltre che con le modifiche al PRG l’amministrazione ha ridotto le superfici in questo tipo di intervento nell’ordine di 4.700 metri quadrati; ha ridefinito il perimetro di comparto, ampliando e consentendo quindi una migliore qualità degli spazi destinati all’abitare e alla socialità; ha aumentato gli standard di verde (22.000 metri quadrati) e di parcheggio (400 posti auto).

Filippini innesca dunque ad arte e pro domo sua una polemica dai caratteri tipicamente ferragostani: lo dimostra il fatto che a quattro anni dall’avvio dell’iter che ha visto diverse delibere e atti portati all’approvazione del Consiglio Comunale, sulla variante del “comparto Supergres – Atlas Concorde” non è mai stata registrata nessuna osservazione (possibilità prevista dalla legge) da parte di cittadini o rappresentanti delle forze politiche.

L’assessore all’urbanistica Stefano Giovannini

L’assessore ai lavori pubblici Enrico Magnani