manifestazione_modena_nord“Mai come in questo momento l’agricoltura sta facendo un grande sforzo per riaffermare la sua centralità e ne sottolinea l’impegno presentandosi unita ancora una volta”. Cia, Confagricoltura e Copagri, nel corso della conferenza stampa al termine del presidio realizzato al casello di Modena Nord e durato 14 giorni, si presentano compatti per rimarcare le difficoltà del settore primario.

I produttori innanzitutto lamentano il mancato finanziamento del fondo di solidarietà nazionale che ha di fatto reso inaccessibile a molte aziende l’assicurazione contro le calamità naturali e gli eventi atmosferici. “La garanzia di avere a disposizione cibo sicuro nelle quantità necessarie e di alta qualità dipendono anche da questi provvedimenti”, dicono le tre associazioni.

“E’ inoltre fondamentale ricordare che da Codice Civile le aziende agricole non falliscono – rimarcano gli agricoltori – pertanto non è immediatamente visibile l’effetto della chiusura, come negli altri settori: commercio, industria e artigianato, ma all’agricoltore ed alla sua famiglia vengono espropriati tutti i beni, compresa l’abitazione ( che spesso coincide con la sede aziendale) e le strutture ed i terreni rimangono abbandonati”.

Un altro tema snocciolato da Cia, Confagricoltura e Copagri è l’impennata dei costi di produzione cui non corrispondo prezzi remunerativi. “I costi del Parmigiano Reggiano, ad esempio, sono aumentati del 35%, quando invece alla produzione il formaggio viene pagato 7 euro. Un litro di latte viene venduto a 35 centesimi contro un costo produttivo di 45”. Anche il mercato del vino segna il passo e il prezzo delle uve è sceso a 20 euro al quintale contro i 25 che servono per coltivarle. “Chi è particolarmente a rischio sono purtroppo le imprese agricole zootecniche e non, spesso condotte da giovani imprenditori che hanno effettuato investimenti, indebitandosi con il sistema bancario, sia per l’acquisizione di quote produttive (il cui valore è ora nullo), sia per gli adeguamenti tecnologici e di sicurezza ambientale. A questa situazione – aggiungono – hanno fatto da contraltare una progressiva riduzione del prezzo alla produzione e l’aumento esponenziale di fitofarmaci, concimi, mangimi, energia, carburanti, costo del lavoro, oltre alla stretta creditizia”.

Le associazioni, durante l’incontro svolto con i parlamentari, hanno sollecitato un’azione di riorganizzazione e concentrazione del sistema di trasformazione e di commercializzazione, guidando un confronto con i rappresentanti della Grande distribuzione organizzata per ridurre la forbice tra prezzi al consumo e alla produzione, riducendo drasticamente gli spazi per le azioni speculative ed ai margini della legalità.

Per le associazioni inoltre, è indispensabile promuovere un’incisiva sburocratizzazione del settore e semplificazione della legislazione europea, nazionale e regionale per l’agricoltura, che tenga in considerazione la peculiarità e specificità e la dimensione amministrativa dell’impresa agricola e semplifichi e riduca il carico oneroso ed ormai insostenibile della miriade di adempimenti che gravano sulle imprese agricole.

Infine Cia, Confagricoltura e Copagri chiedono al sistema bancario locale di costituire un tavolo tecnico per affrontare le esigenze specifiche delle imprese che hanno investito ed ora stanno affrontando criticità finanziarie dovute all’andamento di caduta del valore dei prezzi alla produzione.

QUADRO DI SINTESI DEL COMPARTO AGRICOLO REGGIANO

Alla data del 30/6/2009 le imprese agricole registrate presso la Camera di Commercio di Reggio Emilia ammontavano a 7.796, con calo di 202 imprese rispetto alla stessa data del 2008.

L’83,3% delle aziende agricole sono ditte individuali, a fronte di una media provinciale del 56,1%.  Solo l’1,2% delle imprese agricole è costituita sotto forma di società di capitali, mentre le società di persone rappresentano il 13,6%.

Alla data del 30 giugno 2009 le persone che prestano attività nel settore agricolo come titolari, soci od amministratori ammontano complessivamente a 10.545.

La produzione lorda provinciale del comparto agricolo, nel 2008, ha subito una riduzione del 3,1% in termini quantitativi e del 2,2% in termini di valore.

Il segno negativo è presente nei due settori produttivi principali per la provincia di Reggio Emilia: -5,6% nelle produzioni vegetali e -0,9% nelle produzioni animali.

In termini economici, cioè a prezzi correnti, le produzioni vegetali registrano un calo del 5,6% e quelle animali dello 0,9%.

Grande importanza continuano a mantenere per la provincia di Reggio Emilia, le produzioni animali, che nel 2008 rappresentano il 56,8% dell’intera produzione. Fra le altre componenti della produzione provinciale, i “servizi dell’agricoltura”, con una quota dell’8,2%, assumono un ruolo di una certa importanza.

Le produzioni animali, nel 2008, sono diminuite sia in termini quantitativi sia in termini di valore: a prezzi costanti si è infatti scesi dai 358,40 milioni di euro del 2007 ai 346,43 milioni di euro del 2008; a prezzi correnti il valore si ferma a 355,01 milioni di euro.

La riduzione quantitativa è da imputare al calo del 3% della produzione del latte bovino destinato al Parmigiano Reggiano, accompagnato dalla riduzione della produzione di carne suina e dei prodotti ovi-caprini. Il minor valore registrato è da attribuire alle diminuite quotazioni del prezzo del latte. 

Note congiunturali

 

Riduzione numerica delle imprese agricole attive sia in sede provinciale che regionale e nazionale.

Aumento dei costi produttivi per le imprese agricole:

  • 2006 + 5,2%
  • 2007 + 6,1%
  • 2008 + 10,6%
  • 2009 + 12/13% previsione

 

Aumenti stellari dei costi produttivi per tutti i fattori della produzione agricola concimi e fertilizzanti + 62% gasolio + 12% energia elettrica + 17% fitofarmaci e sementi +3,2%

Nel periodo 1999 – 2008 gli incrementi hanno superato il 300%) Tali costi hanno un rapporto di incidenza sulla gestione aziendale dal 60-85%.

 

Andamento prezzi agricoli 2008:

 

  • –          Vegetali: – 20%
  • –          Frutta e verdura: – 44%
  • –          Zootecnia: – 3,7%

 

Andamento prezzi prodotti agricoli al consumatore finale:

 

  • –          Pasta, pane + 47% (grano duro valore – 50%)
  • –          verdure + 15%
  • –          frutta + 3%

 

Costo del petrolio

2007/2008: 149 Dollari barile

2008/2009: 50 Dollari barile

Suinicoltura: Il comparto ha subito una forte contrazione per l’esodo degli allevamenti nell’area lombarda a seguito dell’applicazione delle norme ambientali. Il settore è in grave crisi per la mancata valorizzazione del prodotto nazionale e l’import da altri paesi europei.