tribunale_aula_2Sei ex ufficiali nazisti delle SS sono stati rinviati a giudizio per le stragi commesse nella primavera del 1944 in villaggi nell’appennino tosco-emiliano. La decisione è stata presa dal gup del tribunale militare di Verona. Il processo per gli ex militari tedeschi si aprirà l’11 novembre. Tutti sono accusati di strage con l’aggravante della premeditazione, sevizie e crudeltà  verso vittime civili. Nessuno degli imputati, ora ultraottantenni, era in aula, dove invece si sono presentati numerosi parenti delle vittime e testimoni dell’eccidio.

“A distanza di tanto tempo dall’accaduto, la giustizia comincia a fare il suo corso. Noi attenderemo fino alla fine: è un atto dovuto ai familiari delle vittime, alle associazioni e alle istituzioni – i Comuni e le Province – che con la Regione si sono costituite parte civile nel processo di Verona. Ma è un atto dovuto prima di tutto alle vittime della furia nazista di quei momenti e alla ricostruzione di un fatto storico che ha segnato così profondamente la nostra comunità”.

Questo il commento del presidente della Regione Vasco Errani alla notizia del decreto di rinvio a giudizio emesso dal Tribunale militare di Verona per sei ex ufficiali su sette (il settimo è già deceduto) appartenenti al reparto esplorante della divisione Hermann Göring.

L’imputazione è di omicidio plurimo pluriaggravato per la strage di Monchio, Susano e Costrignano (frazioni del comune di Palagano, nel modenese), quella di Cervarolo, nel comune di Villa Minozzo (Reggio Emilia) e di Vallucciole d’Arezzo, tra il 18 e il 20 marzo del ’44: i morti furono in tutto 360. Centotrentasei le vittime di Monchio, Susano e Costrignano, venti quelle di Cervarolo. La prima udienza dibattimentale è fissata per l’11 novembre.