Attentato questa mattina contro la caserma Santa Barbara in via Perucchetti, a Milano. Il bilancio è di due feriti: l’attentatore, in gravi condizioni, e un giovane militare, che ha riportato ferite lievi. L’esplosione è avvenuta alle 7.45: un libico di 35 anni è arrivato davanti alla porta carraia della caserma sede del Primo Reggimento Trasmissioni e del Reggimento artiglieria a cavallo dell’esercito e, dopo aver gridato “Fuori i militari dall’Afghanistan” ha fatto esplodere un ordigno nascosto dentro una cassetta degli attrezzi.L’attentatore, rimasto ferito nell’esplosione, sembra avesse con sé due chili di esplosivo, ma solo in minima parte detonaso limitando così i danni. L’uomo si trova ora ricoverato all’ospedale Fatebenefratelli. Ha perso la mano e rischia di perdere anche la vista. Il giovane “ha la mano distrutta – spiega Dario Boccanera, direttore del Dipartimento di Chirurgia plastica dell’ospedale Fatebenefratelli del capoluogo lombardo, dove il 35enne è stato trasportato dai soccorritori – Ma ha anche gravi lesioni alla faccia, con il rischio di perdita della vista”. Dalla prima ricostruzione sembra che il libico avesse cercato di intrufolarsi all’interno della caserma, approfittato dell’aperura del passo carraio (dove entrano ed escono le auto dei militari), ma dopo pochi passi è stato prontamente bloccato dal servizio di guardia che, fucili in pugno, hanno intimato l’alt. A quel punto ha fatto esplodere l’ordigno rudimentale gridando: “Andatevene via dall’Afghanistan”. L’uomo, nonostante le ferite al volto e all’avambraccio, ha continuato ad urlare alcune frasi in arabo. Con sè in tasca aveva dei documenti libici e probabilmente un vecchio biglietto ferroviario. Nella deflagrazione è rimasto ferito lievemente anche il militare di 20 anni, che ha provato a bloccare l’attentatore. Colpito alla testa da alcune schegge di rimbalzo, il giovane, originario di Brindisi, ha ricevuto le cure sul posto e vista la lieve entità delle ferite ha rifiutato il ricovero. Minimi i danni riportati dalla struttura militare: solo parte dell’intonaco poco dopo il passo carraio è rimasto danneggiato. Danni minimi visto che dei due chili di esplosivo ne è esplosa solo una parte.Sul posto, tra i numerosi funzionari dirigenti e ufficiali di Polizia, Carabinieri ed Esercito, oltre al procuratore aggiunto di Milano Armando Spataro, coordinatore del pool Antiterrorismo, il questore, Vincenzo Indolfi, il Comandante provinciale dell’Arma dei carabinieri, Colonnello Sergio Pascali e il Comandante della Polizia locale, Tullio Mastrangelo. In particolare, oltre ai rilievi della Scientifica, gli uomini della Digos e del Nucleo informativo dei carabinieri, in collaborazione con i più alti ufficiali del presidio militare, stanno ricostruendo la dinamica e soprattutto sentendo le testimonianze del ferito e degli altri militari presenti al momento dello scoppio.La Procura di Milano ha aperto un’inchiesta sull’attentato. A coordinare le indagini sarà il sostituto procuratore Armando Spataro. In questo momento gli investigatori stanno interrogando la convivente dell’uomo, italiana, con la quale il libico avrebbe tre figli. L’attentatore, da molti anni residente in Italia, non risulta aver avuto in passato legami con cellule terroristiche o frequentazioni con ambienti estremistici. A suo carico, risulterebbero solo precedenti per ricettazioneIntanto il presidente del Copasir Francesco Rutelli intervistato da ‘Radio24’, ha fatto sapere che “in attività investigative di alcune settimane fa erano state colte conversazioni che concernevano una caserma che veniva identificata come ‘caserma Perucchetti'”.

 

Fonte: Adnkronos