teatro_storchi_modenaAnche la quinta giornata della quinta edizione di VIE Scena Contemporanea Festival propone un programma molto denso e interessante. Si comincia a Ponte Alto alle 19.30 con à elle vide, primo lavoro di Dewey Dell con cui ricevono la menzione speciale al concorso GD’A 2007 della Regione Emilia Romagna, e partecipano ad Aerowaves 2008.Dal 2007 fanno parte di Fies Factory One, progetto della durata di tre anni che si fa strumento di produzione e sostegno delle giovani compagnie. La volontà che la giovane formazione persegue è essenzialmente quella di portare la visione all’origine. Tutto è pensato per gli occhi. Non esiste alcun rapporto teorico nascosto. Tutto è detto tramite ciò che si vede. Dewey Dell è una compagnia fondata a Cesena da Teodora Castellucci con Agata Castellucci, Demetrio Castellucci ed Eugenio Resta. Il nome del gruppo è un omaggio a William Faulkner e alla sua novella As I lay Dyng, testo caleidoscopico dove verità e punti di vista si mostrano come un orizzonte di possibilità per l’interpretazione.

Alle 20, all’ITIS Fermo Corni, andrà in scena Generation Jeans del Belarus Free Theatre. Un monologo sulla cultura dei jeans, sulla musica rock, su quelle che sono diventate icone e simbolo di libertà. La storia è ambientata in Unione Sovietica, nel tempo in cui i jeans e il rock erano proibiti e i venditori di jeans venivano arrestati dai servizi segreti. Da qui il monologo muove verso la realtà attuale del regime dittatoriale in Bielorussia, raccontando il rapimento e l’arresto del protagonista e dei suoi compagni. Il testo è un’ode a quelle generazioni che rifiutano di essere imbavagliate e che in ogni contesto storico lottano ed hanno lottato per la libertà del proprio Paese. Molti paesi hanno sacrificato una generazione per la libertà del proprio paese. Nikolai Khalezin protagonista in scena e anche regista ci parla delle esperienze di Paesi come Lituania, Polonia e Cecoslovacchia. Un teatro essenziale i cui protagonisti sono soprattutto i diritti.

Con uno spettacolo in prima assoluta (ore 20.15 e 22.15) arriva Anagoor della Generazione Scenario. Il gruppo, composto da Simone Derai, Marco Menegoni, Anna Bragagnolo e Paola Dallan, presenterà a VIE Tempesta, lavoro che è stato segnalato dalla giuria al Premio Scenario.

Nello spettacolo Anagoor opera sul montaggio di video e immagini reali: da una nube in un’arca trasparente emerge un giovane che sembra prepararsi a qualcosa per mezzo di libri ed esercizi ginnici. Non c’è un racconto, ma l’evocazione di qualcosa di incombente, sottilmente ispirata ai racconti di Giorgione. Tempèstas in origine significava momento del giorno, solo in seguito divenne condizione atmosferica e infine, tempo burrascoso e rovinoso. Nei dipinti di Giorgione l’attimo fulmineo viene congelato nella rappresentazione naturale del lampo, dell’atmosfera e della luce. Erba, terra, vento, nebbie, acqua, luce e nembi: la natura offre un codice – la cui chiave è da ricercare nella tradizione sapienziale vetero-testamentale e nei testi apocalittici – per annunciare la fine dei giorni.

Teatro radicale, dove il rapporto inquieto e appassionato con la natura è mediato dall’arte, come scrigno capace di custodire la memoria individuale e collettiva del proprio territorio. Il radicamento si compie qui grazie a una attenta cura compositiva che ruba alla pittura di Giorgione lo stupore del tempo fermato a interrogare la condizione dell’esistenza presente e l’alchimia della trasformazione possibile. L’arte si affianca alla terra quasi a restituirci le nostre radici.

Sempre domani (martedì 13 ottobre) alle 21, alla Rocca di Vignola, sarà possibile vedere Eremos, frutto del lavoro di due anni che il maestro greco Theodoros Terzopoulos ha condotto, insieme a Paolo Musìo, su La persuasione e la rettorica, tesi di laurea del filosofo ebreo di lingua italiana Carlo Michelstaedter. Il suggestivo luogo della Rocca diventerà evocativo spazio scenico abitato da una scultura creata per l’occasione dall’artista greco Jannis Kounellis, protagonista dell’Arte Povera. Eremos si avvale del sostegno produttivo di Emilia Romagna Teatro.

A Ponte Alto alle 21.30 la compagnia Dewey Dell proporrà Kin Keen King, la performance vincitrice della sezione “Nuove creatività” all’interno del progetto “Fies factory One”, sostenuto da Eti (Ente teatrale italiano). La pièce si basa sulla presenza di Kin Keen King, esseri epifanici che nascono nascosti. Il loro corpo non permette di vedere delle parti, ma, al tempo stesso, si ha come l’impressione di scorgere più figure insieme. Grazie a questa sottrazione formale si può immaginare di vedere un albero, per esempio, o una macchia d’inchiostro, un orso, un istrice. Il movimento è ciò che restituisce un senso a questi esseri misteriosi: senza la danza, infatti, sarebbero oggetti puramente ornamentali. Kin keen king sono tre persone, sganciate le une dalle altre, che non sono personaggi di un racconto. Unica e indiscussa protagonista della rappresentazione è l’oscillazione, da un essere all’altro, da un luogo all’altro.

Scritto e diretto da Jean-Benoît Ugeux, , S.P.R.L. sarà replicato domani sera al Teatro delle Passioni (ore 22). Famiglia e lavoro nella società occidentale sono al centro dello spettacolo, che pone sotto una virtuale lente di ingrandimento ed osserva, dissacrandoli, le inaspettate somiglianze di due comunità apparentemente assai lontane. L’esame avviene con una commedia feroce in cui opera una sorta di vivisezione ottica, di entomologia dei comportamenti e dei valori. S.P.R.L. rientra in Progetto Prospero.

Il programma dettagliato di VIE è consultabile online: VIE Festival Modena.