Motorsport_ExpotechL’auto del futuro sta nascendo tra Modena, Reggio e Ferrara. Macchine in grado di consumare sensibilmente meno, silenziosissime anche se a buon mercato, molto più sicure perché – ad esempio – il volante non è più collegato alle ruote, ma le controlla attraverso sistemi meccatronici. Sono queste solo alcune delle novità che vengono presentate oggi e domani a Motorsport Expotech, il salone della motoristica sportiva, dalla rete Intermech, che riunisce quattro laboratori dove lavorano 158 ricercatori e due centri per l’innovazione.

“L’automotive – spiega il professor Angelo Andrisano, coordinatore della rete Intermech – è indubbiamente uno dei settori più forti per l’economia locale. Per assicurarci un futuro all’altezza del nostro passato dobbiamo però lavorare per fare evolvere i nostri prodotti, spingere sull’innovazione e rimanere stabilmente un passo oltre i nostri concorrenti. Per far questo serve un’alleanza forte tra università e imprese, obiettivo che sta alla base della costituzione della rete Intermech, capace di mettere a disposizione delle aziende competenze e tecnologie”.

I risultati di questo lavoro già si iniziano a vedere. Nello stand in fiera troviamo così il trattorino rasaerba su cui si sta sperimentando il nuovo sterzo x-by-wire, destinato a rivoluzionare il sistema di guida. Come funziona? Volante e ruote non sono più collegate meccanicamente, ma funzionano grazie a sistemi di controllo elettronici. Un vantaggio innanzitutto per la sicurezza: con il piantone del volante scompare, infatti, una delle principali cause di traumi per il guidatore, soprattutto in caso di urto frontale. Ma anche un passo avanti per la comodità e la piacevolezza della guida.

Grazie ai collegamenti meccatronici tra volante e ruote, i laboratori Intermech stanno sperimentando un sistema di sterzo in grado di adattarsi alle caratteristiche di chi guida, assecondandone le capacità e compensandone i limiti. Si lavora, in particolare, attorno a rapporti di trasmissione che cambiano con la velocità e l’angolo del volante, così come sulla variazione del ritorno di forza restituito sul volante al variare del contesto di guida, tra strada di città, strada extraurbana e autostrada. Novità per le quali sono già in corso sessioni di test su un simulatore di guida dedicato.

Sicurezza e comodità, ma i ricercatori di Intermech sono al lavoro anche su altri aspetti. I laboratori ferraresi su acustica e vibrazioni sperimentano setti di separazione tra l’abitacolo e il vano motore sempre più leggeri ed economici, ma soprattutto sempre più isolanti, per garantire anche sulle auto meno costose una silenziosità da vettura di lusso.

A Modena, invece, il gruppo di ricerca dedicato alle trasmissioni meccaniche ha messo a punto una metodologia di calcolo di ingranaggi per cambi di velocità a ridotta rumorosità di ingranamento. Altri ricercatori impegnati sulla motoristica hanno ottimizzato, con metodi innovativi di analisi termo strutturale, alcuni componenti fondamentali dei motori a combustione interna.

I laboratori dell’università sono all’opera anche per individuare soluzioni tecnologiche anti attrito ed anti usura: microstrutturazioni superficiali e rivestimenti particolari in grado di abbattere fino al 75% il coefficiente d’attrito. Un’innovazione importante se si pensa che il 40% del carburante che consumiamo se ne va proprio per dissipazioni in attrito di varia natura. Sempre a Modena sono stati studiati i nuovi impianti della Lombardini, grazie a un laboratorio specializzato nella progettazione di linee di assemblaggio super-automatizzate.

Intermech è la rete dei laboratori per la meccanica avanzata. Riunisce quattro laboratori che mettono a loro volta al lavoro diversi centri universitari: Lav a Ferrara (Laboratorio metodi di acustica e vibrazione), Mectron a Reggio Emilia (Laboratorio di meccatronica), Simech (Laboratorio di simulazione e progettazione integrata) e Sup&rman (Laboratorio superfici e ricoprimenti per la meccanica avanzata e la nano meccanica) a Modena e due centri che garantiscono il trasferimento alle imprese delle competenze e delle tecnologie presenti nei laboratori, Democenter-Sipe, attraverso il proprio centro specializzato Cittamec, e Reggio Emilia Innovazione.