farmaciaUn basso grado di disoccupazione (5 laureati – 5,88%) ad un anno dalla laurea, che per quelli in Farmacia è addirittura nullo. Questa è la fotografia della condizione occupazionale per i laureati dell’anno accademico 2008/2009 dei corsi di laurea a ciclo unico (Farmacia e Chimica e Tecnologia Farmaceutiche – CTF) della facoltà di Farmacia dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, che risulta da un’indagine interna condotta attraverso interviste telefoniche dal Coordinatore Didattico e dalla Responsabile dell’Ufficio Tirocini della facoltà, dott. sse Chiara Ferraguti e Manuela Bertolini.

L’iniziativa è partita per volontà della Preside prof. ssa Maria Angela Vandelli che ha inteso promuoverla per integrare ed analizzare più a fondo l’indagine effettuata annualmente dal Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea, che ha il limite di prendere in esame solamente (e non può essere diversamente per ragioni temporali) i laureati dell’anno solare 2008 e di non approfondire sufficientemente alcuni elementi di feedback riguardanti la preparazione impartita dalla facoltà ai suoi studenti, elementi utili – invece – per impostare politiche ed iniziative di miglioramento delle performance didattiche e della formazione richieste ai fini di un loro più rapido inserimento nel mondo del lavoro.

Complessivamente sono stati contattati tutti gli 89 laureati dell’anno accademico 2008/2009, 55 dei quali hanno conseguito il titolo in Farmacia e 34 in Chimica e Tecnologia Farmaceutica. Per l’anno solare 2008, invece, AlmaLaurea ha indagato un collettivo di 76 laureati, praticamente solo quelli della sessione estiva ed autunnale del 2008/2009 ed una parte di quelli della sessione invernale 2007/2008. Pertanto l’analisi, effettuata tra aprile e maggio 2009, è risultata estesa a tutti i laureati dell’ultimo anno accademico, ovvero ai laureati del periodo tra giugno 2008 e febbraio 2009, quindi anche a coloro che da poche settimane avevano concluso il ciclo di studi.

“L’indagine conoscitiva in oggetto – afferma la Preside prof. ssa Maria Angela Vandelli – nasce dalla esigenza di implementare le informazioni e le conoscenze utili per ancor meglio procedere ad una progettazione dei corsi di studio sempre più efficace ed aderente alle professioni di riferimento. I nostri laureati in particolare quelli a ciclo unico in Farmacia e in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche saranno chiamati nel prossimo futuro ad un ruolo sempre più attivo e responsabile nel mondo sanitario e la facoltà deve essere pronta a cogliere da subito le esigenze di cambiamento delle professioni di riferimento. Da anni è in atto un progetto di autovalutazione che coinvolge non più solo i docenti, parte vitale della facoltà, ma anche gli studenti, futuri professionisti, e i rappresentanti del mondo delle professioni che nei Comitati di indirizzo, fornendo un prezioso supporto nelle attività di formazione, portano nella facoltà le loro esperienze e le loro aspettative, davvero un valore aggiunto che ci arricchisce. La conoscenza di come il laureato cerca e trova occupazione e, soprattutto, la valutazione che lo stesso esprime sulla laurea conseguita è certamente di grande utilità per progettare percorsi formativi sempre più funzionali al futuro ruolo occupazionale”.

Attraverso l’indagine è stato possibile contattare 85 laureati (alcuni non sono risultati reperibili nel periodo impiegato per la raccolta dei questionari), raggiungendo una copertura di risposta del 95,50%. Il punto di partenza è stata l’elaborazione di un questionario da somministrare telefonicamente ai laureati disponibili ad essere intervistati tramite la sottoscrizione di apposito consenso informato fornito al momento della laurea. Nella elaborazione del questionario si è cercato di integrare le informazioni statistiche di tipo generale con quegli elementi che concorrono a fornire uno spaccato della condizione dei laureati della facoltà e di dedicare ampio spazio alla presentazione dei loro suggerimenti e delle loro valutazioni in merito alla soddisfazione percepita. Una parte del questionario, quella più specifica relativa alla condizione occupazionale ed all’aderenza tra preparazione ricevuta e applicabilità del progetto formativo, è stata somministrata soltanto ai laureati che hanno dichiarato durante l’intervista di essere occupati (44 – 51,76%), praticamente circa la metà di loro, una percentuale sensibilmente inferiore a quella risultante in Italia dall’indagine AlmaLaurea per i laureati di Farmacia (69,7%).

Infatti, una delle caratteristiche che emerge dall’indagine tra i laureati di Farmacia dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia è che una percentuale molto elevata di loro non lavora e non cerca (36 – 42,35%) in quanto sta proseguendo gli studi (52,2% tra quelli in Farmacia e 53,85% tra quelli in CTF), oppure frequenta un tirocinio post laurea (43,5% per Farmacia e 46,15 per CTF). A livello nazionale, la fetta di laureati nella classe di laurea corrispondente ai due corsi di studi che non lavora e non cerca è del 16,7%.

“Credo vada sottolineata – afferma il prof. Tommaso Minerva, Delegato del Rettore per la Didattica – l’importanza da assegnare a strumenti di monitoraggio come questo, che pensiamo siano da introdurre a livello più generale in tutto l’Ateneo da affiancare alle tradizionali indagini che ci mette a disposizione il Consorzio AlmaLaurea. Si tratta infatti di indispensabili ed utili strumenti di analisi dell’offerta formativa, necessari a migliorare non solo la qualità e la puntualità della medesima, ma anche a rafforzare le opportunità di inserimento dei nostri studenti nel mercato del lavoro. Quanto ai dati raccolti dalla Facoltà dobbiamo esprimere la soddisfazione di vedere confermate le lusinghiere risultanze delle varie classifiche nazionali che ci riguardano e che ci collocano ai vertici della qualità universitaria italiana, tanto per la didattica, che per i servizi agli studenti, ma più ancora per l’occupabilità dei nostri laureati. I risultati presentati sono la dimostrazione del rigore della nostra proposta formativa e della sua aderenza alle esigenze del mondo del lavoro e delle professioni”.

La composizione anagrafica del collettivo

Generalmente la composizione per genere del collettivo dei laureati, ma anche degli studenti, vede prevalere le presenze femminili. Tra i laureati 2008/2009 in Farmacia le donne sono il 71,2% contro un 28,8% di colleghi uomini. Un po’ più forte la presenza maschile tra i laureati in CTF, risultando essere il 33,3% contro un 66,7% di donne. A livello nazionale l’universo dei laureati nei due corsi di laurea, che è composto per il 26,8% da maschi e per il 73,2% da femmine (fonte: AlmaLaurea), vede accentuarsi ancora di più la presenza femminile in queste professioni.

Performance negli studi

Rispetto alla media nazionale dei colleghi di Farmacia i laureati dell’Ateneo di Modena e Reggio Emilia si dimostrano sensibilmente più zelanti negli studi: l’età media alla laurea per i due corsi in Farmacia e CTF è rispettivamente di 25,7 anni e 25,5 anni contro un dato nazionale medio di 26,3 anni (fonte: AlmaLaurea). La durata media degli studi evidenzia, invece, un maggiore impegno da parte dei laureati in CTF (i corsi di laurea hanno la stessa durata, ovvero 5 anni) che per completare gli studi impiegano 5,87 anni contro i 6,38 spesi dai loro colleghi di Farmacia. Ed anche nei risultati finali lo scarto conseguito nella votazione di laurea mostra che i primi (CTF) sono più preparati: il voto medio di laurea è di 103,3 per quelli in CTF e 100,5 per quelli in Farmacia.

Principali risultati emersi

Ad 1 anno (circa) dalla laurea il 55,8 % di Farmacisti (29) ed il 45,5 % di CTF (15) si dichiarano occupati. A questo proposito va rilevato che la ricerca del lavoro, in genere, inizia dopo il primo mese dalla laurea e che il tempo che mediamente trascorre per il reperimento del primo posto di lavoro è di 2,5 mesi dall’inizio effettivo della ricerca.

Il caso di Farmacia è emblematico: nessuno tra gli intervistati risulta in pratica disoccupato e in cerca di lavoro. Ottimi comunque anche i dati di CTF che sconta una percentuale di disoccupati del 15,2% (5 laureati).

La stragrande maggioranza dei laureati della Facoltà che non lavorano sono impegnati nella formazione post laurea intesa essenzialmente come frequenza al Dottorato di ricerca e nella formazione alla professione mediante la preparazione dell’Esame di Stato per l’iscrizione all’albo.

Chi assorbe i laureati di Farmacia e CTF

Tra i laureati occupati in Farmacia il 34,5% ha un contratto a tempo indeterminato che nella prevalenza dei casi (60%) è presso la farmacia di famiglia, mentre l’altro 65,5% usufruisce di un contratto a tempo determinato fornitogli quasi esclusivamente da farmacie private (94,7%).

Per i laureati occupati in CTF, invece, predomina il contratto a tempo indeterminato (60%) svolto presso farmacie private (77,8%). Un altro 33,3% con contratto a tempo determinato (33,3%) lavora nella maggior parte presso aziende (60%).

Nel complesso le farmacie private sono in grado di assorbire il 93,1% dei laureati in Farmacia ed il 60% dei laureati in CTF. Le aziende, invece, sono più inclini a preferire i laureati in CTF, poiché tra quanti lavorano assorbono il 26,67% dei laureati in CTF e solo il 3,4% dei laureati in Farmacia (anche se questo spiega col fatto che pochissimi non trovano assorbimento nelle farmacie).

Decisamente buono anche il grado di assorbimento di questi laureati da parte delle cosiddette “parafarmacie” (3,4% dei laureati in Farmacia e 13,3 dei laureati in CTF), che offrono in molti casi prospettive di contratti a tempo indeterminato.

Utilizzo delle proprie competenze

La maggior parte dei laureati ritiene di stare sfruttando in maniera elevata le competenze acquisite con la laurea a testimonianza di un’occupabilità effettivamente di livello (il 51,7% per Farmacia, 60% per CTF)

Soddisfatti della preparazione impartita

Assai più lusinghieri i dati di soddisfazione espressa riguardo alla preparazione raggiunta, che testimoniano un diffuso gradimento per i percorsi seguiti. Il 93,1% a Farmacia ed il 93,4% a CTF assegna un giudizio buono/sufficiente per il livello di preparazione ricevuto e percepito in funzione del proprio inserimento nel mondo del lavoro.

Questo dato trova riscontro anche nel giudizio sugli insegnamenti espresso dagli intervistati che per il 65,5% tra quelli di Farmacia e per il 93,3% per quelli di CTF è assolutamente assolutorio (molto/abbastanza) circa il loro carattere professionalizzante.

Tra quanti sono occupati viene, poi, un incoraggiamento a perseguire ed intensificare da parte della facoltà le attività di tirocinio formativo e di orientamento, che sono valutate positivamente dal 100% di coloro che ne hanno potuto usufruire.

“Ottimi anche i suggerimenti che i nostri laureati – dichiara la Preside prof. ssa Maria Angela Vandelli – si sentono di fornire per migliorare sempre di più la qualità dei nostri corsi. Interessanti spunti vengono forniti soprattutto dai farmacisti, ai quali sta particolarmente a cuore approfondire dal punto di vista pratico l’organizzazione e la gestione della farmacia come impresa e la supervisione da parte della facoltà al Tirocinio Pratico professionale, che dai CTF i quali proporrebbero di dare più spazio ai laboratori nel loro percorso, di implementare i rapporti con le aziende per lo svolgimento del tirocinio e di approfondire la farmacologia in relazione a problemi applicati”.