politica1Il tema della partecipazione è al centro dell’azione dell’Amministrazione comunale di Soliera, a pochi mesi dall’insediamento della nuova Giunta. L’obiettivo è quello di stimolare un maggiore coinvolgimento dei cittadini nella vita pubblica e il loro contributo alle scelte amministrative, creando un rapporto di circolarità virtuosa tra il processo decisionale e la pubblica opinione e ampliando gli spazi di democrazia e di scelta condivisa.

In questo contesto, il Comune di Soliera ha svolto nei mesi passati una lunga istruttoria sulle necessità più sentite della realtà locale, ed è pervenuta ad elaborare tre linee direttive: l’istituzione di un forum permanente del volontariato sociale, la riforma dei consigli di frazione e di quartiere, e la costituzione di una fondazione partecipata per la gestione dei servizi culturali. Rispetto a quest’ultima scelta, nella scorsa primavera è stato approvato lo statuto della fondazione partecipata “Campori”, uno strumento per programmare e gestire, valorizzando al massimo grado la sinergia tra le associazioni culturali e il Comune, le attività culturali.

La trattativa sindacale in corso riguarda i cinque dipendenti dell’ufficio cultura e politiche giovanili, che verrebbero trasferiti dal Comune alla Fondazione partecipata. L’accordo proposto dall’amministrazione prevede che per il primo anno di vita della Fondazione i cinque dipendenti rimangano a tutti gli effetti dipendenti comunali, con mansioni e contratto di lavoro invariati, utilizzando l’istituto del comando. Al termine dei dodici mesi, gli stessi potranno decidere se venire trasferiti in via definitiva presso la Fondazione partecipata o tornare in Comune presso altri uffici, compatibilmente con le esigenze della dotazione organica.

“Ai lavoratori”, spiega l’assessore al personale Livio Gucciardo, “forniamo tutte le garanzie e le tutele necessarie, per questo auspichiamo che accettino di buon grado di lavorare per la Fondazione. La nostra proposta formulata ai sindacati tiene conto dell’alta professionalità dei cinque dipendenti del servizio, mettendoli allo stesso tempo nelle condizioni di scegliere se prestare il proprio lavoro per la Fondazione oppure rimanere in Comune presso altri servizi. Contestualmente definiremo la dotazione organica della Fondazione e procederemo alla stabilizzazione di rapporti di lavoro oggi precari”.