edilizia_1Oltre tredicimila addetti in meno nei primi dieci mesi del 2009 nel settore delle costruzioni dell’Emilia Romagna, ovvero una riduzione media di circa il 20% degli occupati nei cantieri della regione. E le previsioni non indicano una inversione di marcia. L’allarme viene dalla Fillea Cgil regionale, impegnata in queste settimane nella consultazione sulle piattaforme dei rinnovi contrattuali per tutti i dipendenti, che scadranno alla fine dell’anno.Valentino Minarelli, segretario generale Fillea Emilia Romagna, sottolinea alcuni aspetti della crisi in regione: “Mentre l’attività immobiliare risente pesantemente della caduta della domanda, anche i bandi di gara per la realizzazione di opere di pubblica utilità vanno a picco: nei primi otto mesi del 2009, i bandi emessi dalle stazioni appaltanti pubbliche (Regione, Province, Comuni, Asl, ACER, ecc.) rispetto allo stesso periodo del 2008 sono più che dimezzati: 359 rispetto agli 808 del 2008, pari a -55%; ancora più drastico il calo degli importi economici complessivi, passati da 1.962,41 milioni di euro a 613,63 milioni, cioè -68,7%.”

Con questi numeri è inevitabile, in prospettiva, un’ulteriore diminuzione dei cantieri. Al riguardo Minarelli considera indispensabile “una modifica della normativa in materia di contenimento della spesa pubblica che impedisce ai Comuni e alle Province di fare investimenti produttivi in servizi quali scuole e residenze sociali (-45% i bandi emessi nel 2009 rispetto al 2008), abitazioni per chi non può permettersi l’acquisto della casa (-48%), viabilità e trasporti (-60,5%), difesa del suolo e ambiente (-59%)”.

Ma c’è un altro aspetto importante, sul quale la Fillea richiama l’attenzione. “L’85% dei bandi emessi – spiega Minarelli – utilizza il criterio del massimo ribasso e qui dobbiamo chiamare in causa le stazioni appaltanti pubbliche della regione, perché se tutti si dichiarano favorevoli al criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa nei dibattiti, poi nel concreto si manifesta invece una marcata propensione per il prezzo stracciato, che spesso nasconde lavoro non regolare e insicuro.”

Quanto al rinnovo dei contratti, si è conclusa oggi la consultazione Fillea: oltre 500 le assemblee svolte da Piacenza a Rimini, con la partecipazione di 8941 operai e impiegati, che hanno approvato le piattaforme (industria, artigiani e cooperative) con un larghissimo consenso del 97 %. Tocca all’assemblea nazionale dei delegati Fillea convocata per domani, venerdì 13 novembre, il varo definitivo dei testi da presentare alle controparti (ricordiamo che a seguito dell’accordo separato sul sistema contrattuale, le piattaforme dei sindacati di categoria sono separate e solo la Fillea Cgil ha svolto la consultazione tra tutti i lavoratori, non solamente tra gli iscritti).

“Le assemblee – conclude Minarelli – sono state anche occasione per preparare la manifestazione nazionale promossa dalla Cgil, sabato 14 novembre a Roma, che chiede una diversa politica economica del governo per la ripresa e misure più consistenti a sostegno dei lavoratori colpiti dalla crisi”.