denaro_2Per l’industria manifatturiera modenese i dati del 3° trimestre del 2009 hanno evidenziato un’ulteriore pesante battuta d’arresto, con produzione e fatturato in flessione di oltre venti punti percentuali, su base annua. In questo scenario, le conseguenze sul mercato del lavoro iniziano a manifestarsi in modo più intenso, per quanto l’ampio ricorso alla cassa integrazione continua ad attenuare di molto l’impatto sull’occupazione.

In termini congiunturali gli indicatori di produzione e fatturato hanno evidenziato, comunque, una attenuazione della caduta, lasciando presupporre che, con ogni probabilità, il punto più critico della crisi oramai dovrebbe essere stato superato. Altre indicazioni che depongono a favore di un lento miglioramento del ciclo sono pervenute anche dall’andamento degli indici relativi agli ordini esteri e alla fiducia delle imprese, i quali, dopo i punti di minimo toccati a marzo, hanno iniziato entrambi ad invertire la rotta. Per i prossimi mesi, pertanto, le attese restano improntate verso una ripresa che si preannuncia comunque lenta e condizionata dall’andamento del commercio internazionale.

E’ questo il quadro che emerge dai primi dati dell’indagine congiunturale della Camera di Commercio di Modena, la quale rileva lo stato di salute di un campione statisticamente rappresentativo della popolazione delle imprese attive con 6 e più addetti.

Entrando nel dettaglio dei risultati, l’indice grezzo della produzione industriale è sceso del -22,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. In valore il fatturato delle imprese ha segnato, invece, una battuta d’arresto del -21,5% rispetto allo stesso trimestre di un anno fa.

In termini prospettici, gli ordini in portafoglio hanno evidenziato una caduta della domanda attestatasi ad un -16% su base annua, quale riflesso di una discesa del -16,6% sul mercato interno e del -14,1% su quelli esteri.

A livello settoriale i confronti sulle evoluzioni degli indici della produzione e del fatturato hanno segnalato il persistere di un quadro congiunturale ancora fortemente negativo per la ceramica e la meccanica. Indicazioni più incoraggianti, invece, sono pervenute dall’industria alimentare e dal biomedicale.

In particolare, il settore delle “macchine e apparecchi meccanici” ha registrato nel trimestre una caduta della produzione del -30,4% e del -34,9% per il fatturato.

Molto negativi anche i dati delle imprese la cui attività risulta in gran parte legata a quella dei beni strumentali, quali le “macchine e apparecchiature elettriche ed elettroniche” (produzione -34,7% e fatturato -30%) e i “prodotti in metallo e le lavorazioni meccaniche” (-30,2% per la produzione e -32,6% per i ricavi).

Forte la battuta d’arresto rilevata anche nei “mezzi di trasporto”, per quanto con diverse eccezioni aziendali che hanno portato il dato medio verso una flessione contenuta ad un -21,8% per la produzione e ad un -28% per il fatturato.

Tra i settori che in questa fase stanno maggiormente contribuendo al peggioramento della congiuntura provinciale, un ruolo di rilievo è occupato anche “dall’industria della fabbricazione delle piastrelle in ceramica”. Difatti, il difficile contesto economico si è riflesso pesantemente sul mercato immobiliare, determinando una marcata caduta della domanda sia sul mercato nazionale che internazionale. Per le imprese provinciali di questo settore i dati hanno rilevato una diminuzione dei quantitativi prodotti del -32% e una contrazione dei ricavi del -21,1%.

Al di sotto della media si sono rivelate, invece, le flessioni del tessile e dell’abbigliamento, sulla cui dinamica influisce il positivo andamento degli ordini acquisiti dall’estero. Ciò non ha evitato, in ogni modo, di chiudere il trimestre con una produzione in flessione del -8,3% per le “industrie della maglieria” e del -18,3% per le “industrie dell’abbigliamento”. Il fatturato, invece, ha registrato rispettivamente -8,9% e -16,2%.

Ancora positivi i dati rilevati nel comparto del “biomedicale” per quanto in rallentamento. Mediamente, in questo caso, la produzione ha registrato un +1,5%, mentre il fatturato ha segnato +1,1%.

Complessivamente positiva, nel confronto con la media provinciale, è risultata anche l’attività “dell’industria alimentare”, dove i relativi indici presentano variazioni del +1% per la produzione e +1,1% per i ricavi.