ConcorsoMatildeLa giuria del concorso di nuove drammaturgie Matilde di Canossa, medioevo contemporaneo, ideato dalla Corte Ospitale di Rubiera e promosso dalla Provincia di Reggio Emilia, da anni promotrice di progetti culturali volti alla valorizzazione della figura di Matilde di Canossa e alla diffusione della sua storia, insieme alla casa editrice minimum fax e alla stessa Corte Ospitale, ha decretato le due tracce migliori tra le quarantacinque pervenute entro la scadenza del bando. La commissione, composta dal Maestro Giorgio Albertazzi in qualità di Presidente, e da Marco Cassini, Daniele Di Gennaro, Rodolfo di Giammarco, Leo Muscato, Marco Plini, Luca Scarlini e Marica Stocchi, ha decretato vincitori del concorso Gregòrrio di Pietro Dattola, siracusano, classe 1978 e I capitoli del sangue di Stefano Massini, scrittore e drammaturgo fiorentino nato nel 1975, già vincitore nel 2005 del premio Pier Vittorio Tondelli.

Gli autori delle due idee avranno tempo fino al 15 dicembre 2009, per consegnare le drammaturgie definitive. Lo sviluppo dei testi avverrà anche a seguito di specifiche indicazioni fornite dal Maestro Giorgio Albertazzi ai due autori. Una delle due opere verrà scelta dal dallo stesso Albertazzi e da lui interpretata in un evento spettacolo programmato in luogo e data da definire entro gennaio 2010. Entrambi i testi verranno pubblicati integralmente in un volume curato da minimum fax.

La notizia è stata data oggi in una conferenza stampa che si è svolta presso la Sala Giunta della Provincia di Reggio Emilia, alla presenza della Presidente Sonia Masini e di Giorgio Albertazzi. La Masini ha aperto la conferenza dichiarandosi onorata di avere come ospite a Reggio Emilia il maestro Albertazzi.

Con questa iniziativa La Corte Ospitale conferma la linea artistica perseguita già da qualche anno a livello produttivo (con la produzione degli spettacoli di Giuliana Musso e la recente collaborazione con Paolo Rossi che porterà all’allestimento di un nuovo Mistero buffo, riscritto e interpretato dallo stesso Rossi). Il lavoro del centro si concentra sul sostegno alle nuove drammaturgie, con l’obiettivo prioritario di contribuire a dare nuova linfa al teatro italiano anche grazie a diverse forme di sostegno nei confronti dei giovani talenti.

“L’idea di partenza che ha portato all’ideazione di questo concorso si inserisce a pieno in questa nostra linea progettuale – dice Walter Zambaldi, direttore della Corte Ospitale -: grazie al sostegno della Provincia di Reggio Emilia e alla collaborazione della minimum fax, siamo riusciti ad unire l’interesse storico nei confronti del nostro territorio all’interesse artistico verso i nuovi autori italiani. Il risultato finale, l’evento-spettacolo che vedrà come protagonista il Maestro Albertazzi, sarà il risultato tangibile di questi mesi di lavoro”.

“Con questa preziosa iniziativa – dice Albertazzi – viene dato un importante contributo al ritorno di quel dialogo possibile e anche imprescindibile tra chi sta in scena e chi scrive”.

Pietro Dattola in Gregòrrio racconta la storia di Matilde dal punto di vista di una guardia anziana, che da più di cinquant’anni è al servizio della Contessa. L’ha vista crescere e le è sempre stato fedele. Nei tre giorni dell’umiliazione inflitta da Matilde e dal Papa Gregorio VII ai danni dell’Imperatore Enrico IV, Gregòrrio matura delle idee che lo porteranno a parteggiare per l’imperatore. Questo progetto è stato premiato per la forza della situazione in cui è calato il protagonista. La contemporaneità della proposta (uno dei criteri di giudizio determinante che ha orientato la scelta della commissione) consiste in una visione sociale dal basso che prescinde da appartenenze ai poteri forti, manifestando una coscienza disincantata che è cartina di tornasole di un’umanità povera ma libera, anonima ma alternativa, sottoposta ma scettica. La particolare forza del linguaggio utilizzato, concreto e sicuro, si aggiunge a rafforzare la scelta di questa traccia tra le altre, oltre all’originalità della prospettiva del protagonista, che ha un ruolo marginale rispetto alla vicenda e che quindi ha il tono e la nudità di sguardo del testimone privilegiato.

I capitoli del sangue di Stefano Massini è stato premiato per l’inventiva (senz’altro il più originale tra i 45 lavori pervenuti) e per la scrittura al contempo acuta e immediata. La contemporaneità del progetto, interamente costruito intorno al sangue, è stata riconosciuta nella chirurgia e nel ritmo di insopprimibili pulsazioni che riproduce il flusso di cicli corporei. Massini, che sviluppa la drammaturgia intorno a otto capitoli del sangue che punteggiano la vita della Contessa, riesce a discostarsi da una narrazione lineare, cronologica, per scomporre e ricomporre invece gli avvenimenti grazie alla brillante trovata del filo – appunto – rosso che li lega. L’autore afferma così l’orrore di ferite che non si sanano, definisce la parabola di spurghi ed emorragie, tramanda il rosso di liquidi infernali e umani, troppo umani.

La commissione ha inoltre individuato altri otto progetti riconosciuti per motivi diversi di un certo interesse. Queste idee drammaturgiche e i relativi autori verranno menzionati nella pubblicazione di minimum fax attraverso una sinossi e una breve biografia dell’autore, insieme alle motivazioni della commissione, a testimonianza della ricchezza e del fermento creativo soprattutto tra i giovani autori italiani, dell’adesione motivata al nostro progetto e delle potenzialità che offre la scrittura anche nel momento in cui si confronta con un tema complesso e apparentemente distante.

Rientreranno pertanto nella pubblicazione di minimum fax Magna Comitissa di Monica Giovinazzi, Quattro movimenti per Matilde di Maria Francesca Destefanis, Tèssa o dell’identità di Federica Iacobelli, Bisogno di sedersi di Lorenzo Alunni, Millennium di Rosaria Parretti, L’Imperatrice di Valerio Marini, Dei fiori che non cambiano di Maria Bernardini Pignataro, Matilde e il professore di Annalisa Fracasso.