carcereI vari appelli e le proteste dei lavoratori di polizia penitenziaria si contrappongono al colpevole silenzio del Ministero della Giustizia che continua a non considerare la gravità della situazione della casacircondariale Sant’Anna.

Le promesse di alcuni parlamentari modenesi e le affermazioni di qualche consigliere comunale e regionale in campagna elettorale, oggi si incrociano con un sovraffollamento che aumenta di giorno in giorno. La popolazione detenuta oggi è arrivata al suo massimo storico con ben 571 detenuti, costretti a dormire anche in cinque, in celle che ne potrebbero ospitare due o in casi estremi tre.

Non vi sono più nè materassi nè lenzuola, i letti – anche se ci fossero – non potrebbero essere sistemati nelle celle per mancanza di spazio. Non vi sono neanche risorse economiche per pagare i poliziotti che dovrebbero essere impiegati per l’eventuale trasferimento dei detenutipresso altri istituti.

Qualche giorno fa a fronte delle denunce fatte dal personale era statoannunciato in modo propagandistico un probabile trasferimento di 32detenuti. Un’informazione parziale e fuorviante visto che questoallontanamento di detenuti doveva essere scaglionato nel tempo e solo di 3/4 detenuti per volta.

Oggi oltre al danno c’è la beffa!

La situazione si è ribaltata visto che il numero dei detenuti invece sta aumentando. Mentre si continua a propagandare la sicurezza il Governo continua a tagliare le risorse per le forze di polizia a partire dal corpo di polizia penitenziaria. I detenuti sono costretti a vivere in condizioni igieniche e alloggiative disumane. Ma soprattutto il personale della polizia penitenziaria è esasperato perché è sempre più difficile governare l’esasperazione che vive all’interno della Casa Circondariale S.Anna.

L’attuale situazione è purtroppo una triste conferma del fallimento degli annunci fatti questa estate, ed anche recentemente, da politici in cerca di una ribalta in merito all’arrivo di 40 poliziotti e il trasferimento di 150 detenuti. A Modena fino a qualche giorno fa c’erano solo 5 agenti in più, oggi ridotti a 3 per trasferimenti temporanei presso altri istituti. Per contro assistiamo ad un aumento esponenziale di detenuti, che è necessario ricordare, vivono in un carcere che è fatto per contenerne non più di 220.

Invitiamo gli Amministratori locali ad effettuare un sopralluogo approfondito all’interno dell’istituto di reclusione modenese per verificare le reali condizioni esistenti affinché possano essere avviate tutte le iniziative necessarie per modificare la situazione attuale. Al Sindaco e al Presidente della Provincia rivolgiamo l’invito alla massima vigilanza, nell’interesse della sicurezza per la città di Modena. Ai parlamentari modenesi chiediamo il massimo impegno affinché con la Legge Finanziaria possano essere destinate le risorse economiche necessarie per porre fine a questa situazione.

(Vincenzo Santoro, FP/CGIL – Raffaele Mininno, UIL/PENITENZIARI – Antonino Iachetta, CNPP – Leonardo De Troia, SINAPPE)

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Carcere al collasso, il Pd chiede di entrare

Il gruppo consiliare del Partito democratico chiede di visitare con urgenza il carcere di Sant’Anna. Una richiesta in tal senso è stata inviata nei giorni scorsi al direttore della struttura penitenziaria, Paolo Madonna.

“Dalle notizie in nostro possesso – dice il consigliere Maurizio Dori – risulta che la situazione nel carcere di Sant’Anna è diventata ormai insostenibile, sia per i detenuti che per gli agenti di polizia penitenziaria. Le celle sono stipate fino all’inverosimile e gli agenti sono costretti a turni massacranti che a volte raggiungono anche le 20 ore consecutive, per mancanza di personale. La situazione dell’istituto S.Anna – si legge nella lettera inviata al direttore del carcere – da tempo è oggetto di particolare attenzione da parte del gruppo consiliare Pd “considerati i riflessi che si possono determinare per la sicurezza della città”.

Della delegazione che nei prossimi giorni, una volta ottenuto il permesso, visiterà l’istituto di pena, dovrebbero far parte, oltre al capogruppo Paolo Trande e ai consiglieri Stefano Bonaccini, Maurizio Dori, Giulia Morini, Francesco Rocco, anche il presidente del Consiglio comunale Caterina Liotti e gli assessori Francesca Maletti e Antonino Marino.

Il programma della visita prevede un incontro con il direttore del carcere e un sopralluogo nei reparti di reclusione e in quelli della casa circondariale.