carcereI consiglieri del Partito democratico che questa mattina hanno visitato l’istituto di detenzione descrivono una realtà drammatica e di grandissima pericolosità. Una realtà drammatica e di grandissima pericolosità quella che i consiglieri del Pd si sono trovati di fronte stamattina varcando il portone del carcere di S.Anna. La delegazione era composta da Paolo Trande, Francesco Rocco, Maurizio Dori e Giulia Morini. Con loro il sindaco Giorgio Pighi e il presidente del Consiglio Caterina Liotti. Attorno alle 10 hanno incontrato il direttore del carcere Paolo Madonna e visitato i diversi reparti dell’Istituto di detenzione.

“Siamo ormai ai limiti dell’emergenza umanitaria”, ha commentato il capogruppo del Pd Paolo Trande alla fine della visita. “Il combinato disposto di sovraffollamento e carenza di personale – spiega – crea una miscela esplosiva di grande pericolosità. Gli agenti di polizia penitenziaria in servizio effettivo sono 134 a fronte di una pianta organica di 220 unità e sono costretti a turni massacranti. I 574 detenuti (la capienza del carcere è di 220 unità) sono stipati in celle minuscole dove in 5 dividono uno spazio per due persone. Ovunque ci sono materassi per terra, le condizioni igieniche sono disastrose, persino l’ambulatorio di psichiatria è stato trasformato in cella.

Siamo molto lontani – sottolinea il rappresentante democratico – dai proclami lanciati in questi mesi dalla destra. Delle 41 guardie annunciate in maggio ne sono arrivate finora solo 7. Resta la speranza che a gennaio arrivino almeno i 21 agenti promessi. Mentre dei 150 detenuti che dovevano essere trasferiti, finora hanno lasciato il carcere solo in 50.

Come se non bastasse – prosegue Trande – il sistema di videosorveglianza è obsoleto e mancano i sistemi antiscavalcamento mentre il perimetro del carcere non è sorvegliato perché i militari inviati a Modena dal governo si occupano solo del Centro di identificazione ed espulsione. Insomma – conclude il capogruppo del Pd – una situazione drammatica alla quale gli agenti riescono a far fronte solo grazie a grandi sacrifici personali e a un notevole senso di responsabilità”.