Questa mattina alle 9 il vecchio tracciato della Statale 63 – risistemato un anno fa per ripristinare i collegamenti tra il versante reggiano e Cerreto Laghi e Cerreto Alpi, isolate a seguito del cedimento della Ss 63 nei pressi del Rio Biola a Collagna – è stato interessato da uno smottamento che dal versante della montagna ha fatto scivolare terriccio e alberi sulla carreggiata, ostruendo una trentina di metri del primo rettilineo. Sul posto si sono recati la responsabile della Protezione civile della Provincia, Federica Manenti, con il consulente Luciano Gobbi, il sindaco Ugo Caccialupi ed il personale Anas che ha iniziato a togliere i detriti. Verso le 16.30 l’operazione era ormai completata e, dopo il lavaggio della sede stradale, Comune e Anas contavano di riaprire al traffico l’ex Statale in serata.
“In ogni caso, abbiamo richiesto un monitoraggio continuo anche notturno della situazione, che sarà eseguito da personale Anas e da due squadre di volontari di Protezione civile, che stanno raggiungendo Collagna dal Centro unificato provinciale con una torre-faro – spiegano Manenti e Gobbi – E da domani mattina dovranno immediatamente iniziare non solo le operazioni di disgaggio di materiale a monte, ma anche lavori di messa in sicurezza del versante”.
“Questi lavori, come il montaggio di reti di contenimento, erano stati espressamente richiesti già un anno fa, ed erano stati indicati dalla Protezione civile tra quelli da eseguire a breve termine per mettere in sicurezza l’ex Statale – sottolinea la presidente della Provincia, Sonia Masini – Purtroppo, oggi, a Collagna abbiamo trovato in pratica la stessa, identica situazione di un anno fa e il cedimento di questa mattina non si sarebbe certamente verificato se Anas avesse realizzato gli interventi che erano stati richiesti. Si tratta di una mancanza grave, alla quale Anas deve porre immediatamente rimedio dimostrando un maggior rispetto non solo degli impegni assunti, ma soprattutto della sicurezza delle persone. Questo collegamento, l’unico che consente i contatti tra gli abitanti di Cerreto e il versante reggiano, è troppo importante per essere trascurato in questo modo”.