Cisl“Siamo nel centro della crisi. In provincia di Bologna sono 60mila gli iscritti ai centri per l’impiego”: questo l’allarme lanciato dal segretario generale della Cisl Bologna, Alessandro Alberani, che al termine della riunione del direttivo del suo sindacato ha fatto il punto sulla crisi economica. Un dato “preoccupante”, ha puntualizzato Alberani, quello di chi cerca lavoro nei centro per l’impiego della Provincia. Al 30 settembre 2009, gli iscritti erano 56.542, una cifra che è andata aumentando negli ultimi due mesi dell?anno. Tra i 60mila in cerca di occupazione sul territorio bolognese, come spiegato dal segretario cittadino della Cisl, la metà sono donne, un quarto immigrati e diecimila persone iscritte ai centri per l’impiego hanno perso il lavoro. La percentuale più alta di licenziati (75%) proviene da piccole e medie imprese, un fiore all’occhiello dell’economia bolognese che oggi però sta affrontando gravi difficoltà soprattutto nel settore metalmeccanico.

Alberani ha poi spiegato le 10 proposte per attraversare la crisi, risultato del direttivo concluso in mattinata rilanciando temi come “la contrattazione, la concertazione, il piano territoriale regionale, la formazione (per consentire la riqualificazione professionale di chi opera in settori in crisi, ad esempio, da ex metalmeccanico riuscire a diventare un operatore sociale), la ricerca, la sviluppo investendo sulla ‘green economy’, l’industria favorendo la semplificazione delle filiere produttive, gli ammortizzatori sociali creando una copertura universalistica, il fisco (meno tasse sul lavoro e sulle pensioni) ed, infine, la finanza attraverso la definizione di regole sovranazionali.

Il leader della Cisl bolognese ha poi rivolto un appello alle due maggiori fondazioni bancarie che operano sul territorio (la Fondazione Carisbo e la Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna) affinchè “comincino ad affrontare questo momento di crisi con un progetto complessivo”.