In arrivo la stagione dei saldi in Italia. Ogni famiglia quest’anno spenderà poco più di 400 euro per abbigliamento ed accessori, per un totale di spesa di 6,1 miliardi di euro che va ad incidere per il 21% sul fatturato del settore. Lo rende noto Confcommercio. I negozi di Napoli, Roma, Bologna, Milano, Venezia e Palermo sono i primi a scoprire il 2 gennaio le vetrine “vestite a saldo”, il giorno seguente tocca a quelli di Trieste, il 5 gennaio Torino, Genova fino al 10 del mese quando per ultimi anche i commercianti di Aosta inizieranno i loro saldi invernali.

Le date come è noto sono diverse da regione a regione, e ogni anno non mancano puntuali le polemiche sull’inizio dei saldi. Da un recente sondaggio Format-Confcommercio è risultato che l’87,2% dei commercianti intervistati è favorevole ad una data unica di inizio dei saldi. Se ci sono forti consensi per un inizio unificato dei saldi in tutta Italia non risulta lo stesso sul tema liberalizzazione: lo stesso sondaggio pone al campione di intervistati l’interrogativo se sono o meno favorevoli ai saldi liberi. Le risposte dicono che il 70% degli imprenditori del commercio non sono d’accordo con una totale liberalizzazione dei saldi, in particolare perchè per il 55,2% dei commercianti intervistati non porterebbe ad un aumento dei consumi e quindi a maggiori vendite.

“E’ arrivato il momento di mettersi intorno ad un tavolo e cominciare a ridisegnare le regole per le vendite straordinarie: i saldi non devono essere di ‘inizio stagione’ ma di ‘fine stagione’ – spiega il presidente Renato Borghi al vertice di Federmoda/Confcommercio -. Garantire le più ampie possibilità di acquisti a prezzi favorevoli per i consumatori è una priorità che può essere garantita dall’eliminazione di ogni vincolo sulle vendite promozionali”.

“Nel contesto generalizzato della crisi il settore della moda è stato sicuramente tra i piu’ colpiti – conclude Borghi -, le vendite della stagione A/I hanno registrato un andamento assolutamente debole e di conseguenza le scorte nei negozi sono elevate. L’ampia offerta quindi di prodotti e sconti medi superiori al 40% ci fanno sperare in una stagione di saldi moderatamente positiva”.