Quest’anno la Befana Comunista porta il carbone ai vertici dell’Atcm, per la manifesta incapacità nel gestire il trasporto pubblico modenese. Nella calza che consegniamo al Presidente Odorici anche un vocabolario italiano-francese: è evidente che devono esserci stati dei grossi problemi di comunicazione con RATP, il partner privato francese che si è aggiudicato il 49% del capitale sociale della società, e che doveva garantire competenza, miglioramenti ed efficienza!

Il 2009 è stato l’anno nero del trasporto pubblico modenese: corse cancellate, bus in ritardo, 4 piani dei trasporti in 4 mesi, aumento delle tariffe, autisti inferociti ed in sciopero. Ed il 2010 sarà ancora peggiore con l’attuazione di un piano industriale pensato per ottenere il massimo profitto aziendale e che prevede l’esubero di 76 dipendenti e l’esternalizzazione di linee affidate a privati in subappalto.

Una situazione dovuta non solo ad incapacità gestionale, ma che è la naturale conseguenza della privatizzazione, come aveva previsto Rifondazione Comunista, unico partito ad opporsi alla privatizzazione di Atcm. Del resto dov’è che un qualsiasi privato può ricavare economie facili e veloci? Riducendo il costo del lavoro e aumentando il costo del servizio. Solo così Atcm può raggiungere un attivo di bilancio di 1 milione di ? per il 2011 come scritto nell’ultimo piano industriale.

Ma se Atcm ha enormi responsabilità gestionali il Presidente della Provincia e i Sindaci dei Comuni modenesi portano la responsabilità politica di aver voluto la privatizzazione dell’Atcm e di aver condiviso tutte le scelte dell’azienda, compreso l’ultimo piano industriale, approvato all’unanimità. Come già accaduto con Hera per la gestione dei rifiuti, adesso anche nel trasporto pubblico Provincia e Comuni perdono di fatto autonomia decisionale rispetto alle scelte del privato.

Quando Rifondazione si oppose alla privatizzazione di Atcm ci dicevano che l’ingresso di un privato avrebbe portato efficienza e qualità: bene, lavoratori e utenti non se ne sono accorti! Per questo è giunto il momento che chi ha voluto fortemente la privatizzazione del trasporto pubblico si assuma la responsabilità della disorganizzazione di Atcm e rimetta mano al piano dei trasporti, in collaborazione con lavoratori e utenti, per ridare alla città un servizio migliore e ai lavoratori turni di lavoro più accettabili.

L’anno nero di Atcm

– il 7 gennaio 2010 entra in vigore la quarta modifica al piano dei trasporti in 4 mesi

– le tariffe nel 2009 sono rincarate del 5%

– i lavoratori ATCM sono stati costretti a dichiarare già 3 scioperi contro il piano industriale dell’azienda e il prossimo è previsto per l’11 gennaio.

– gli studenti per essere ascoltati hanno dovuto occupare la stazione delle corriere

Le precedenti edizioni della Befana Comunista

2008 carbone a Hera per l’incapacità nel realizzare la raccolta differenziata dei rifiuti

2007 carbone a Confindustria per il mancato rinnovo del contratto dei metalmeccanici

2006 carbone a Trenitalia per l’aumento del costo del biglietto a fronte di un servizio scadente

(Stefano Lugli, Segretario Federazione PRC Modena)