“Sicurezza: quando non si accusa direttamente il Governo, ecco puntuale la sinistra che straparla su chi alimenta la paura. E dunque siamo nuovamente alle comiche, condite da una grave forma di miopia politica. Questa volta siamo a Mirandola, realtà in cui si cerca ancora una volta di minimizzare, come quelli che quando devono fare le pulizie di casa in fretta e furia, per nascondere la polvere, l’ammucchiano sotto il tappeto; nessun allarmismo, solo la verità perché criminalità, insicurezza e degrado costituiscono oramai la regola e non più l’eccezione”.

Lo ha affermato il coordinatore vicario del PDL modenese Enrico Aimi intervenuto sul tema sicurezza per quanto attiene l’area della Bassa, spiegando poi che “il voler raccontare che “la propaganda manipola la paura”, prepara in realtà la via di fuga, o meglio, l’alibi perfetto al momento giusto per non affrontare la situazione, rimandando ogni sorta di provvedimento in materia. Vero è poi che la neo amministrazione mirandolese ha ereditato dalla precedente problemi e questioni irrisolte che si sono aggravate, ma l’accusa di creare allarmismi diretta come al solito all’opposizione, quando non direttamente al Governo di centrodestra, è infondata e pretestuosa. Se ben ricordiamo – ha aggiunto Aimi – la sinistra ha pagato un caro prezzo elettorale alle precedenti elezioni proprio sul tema della sicurezza ma questa Amministrazione, nonostante i proclami strillati, sta agendo in fotocopia, come le altre amministrazioni sorelle di tutto il territorio: immobilismo totale. Alle sparate a vuoto della sinistra mirandolese – ha detto ancora il Consigliere regionale del PDL – vorrei ricordare che oggi, grazie ai 4 provvedimenti del Governo sulla sicurezza, i sindaci hanno più poteri in materia. Il problema vero e’ che buona parte di questi amministratori ha ancora il freno a mano tirato. C’e’ probabilmente poco da fare e le cause sono da ricercare evidentemente nel dna di una ideologia che non ha generato gli anticorpi necessari su questo delicatissimo tema; così, in presenza del problema non lo si riconosce come tale, e si risponde con i riflessi incondizionati del buonismo e di un certo terzomondismo del quale da anni i compagni si sono fatti fieri paladini. Di conseguenza – ha concluso Aimi – l’essere Italiani si trasforma quasi in una colpa. Non si spiegherebbero altrimenti certe solenni assurdità che avvengono nella Bassa Modenese. Si pensi ad esempio all’assurdo “niet” al bastone distanziatore per la Polizia Municipale di Carpi. Indossare una divisa, evidentemente, per molti seguaci di questa cultura, con orizzonti confinati tra Carlo Marx ed Ecce Bombo, e’ addirittura una colpa”.