Da giovedì 4 a domenica 7 febbraio 2010, al Teatro delle Passioni (Via Ganaceto, 382 – Modena)  ‘Frankenstein, ossia Il Prometeo moderno’, scritto e diretto da Stefano Massini, liberamente ispirato al libro di Mary Shelley.

Il mito di Frankenstein è un colossale ingorgo di equivoci. Intanto nell’immaginario collettivo Frankenstein è per tutti il nome della Creatura, mentre nell’originale è il cognome dello scienziato creatore. E a tutto questo si sommi la portentosa quantità di deviazioni e confusioni narrative che si sono depositate sulla formidabile storia di Mary Shelley dopo decenni di versioni cinematografiche, rivisitazioni, riscritture, caricature e parodie.

Fedele invece al materiale originale, messa da parte l’icona horror e la ricerca gotica della paura a tutti i costi, Massini mette in primo piano la sconcertante umanità della Creatura, scaraventata nel mondo con un bagaglio di inestricabili domande. La sua dolorosa solitudine è la chiave del testo e illumina a posteriori perfino il tortuoso percorso del giovane Victor verso la creazione.

In un gioco continuo di ribaltamenti e di rimandi, si scopre la tormentata continuità che lega la passione prometeica del ventiquattrenne Victor alla desolata diversità della sua Creatura, la cui rabbiosa protesta è la protesta dell’Uomo contro i limiti – di ogni tipo – che lo stringono.

Dice l’autore: “Ho scritto la mia versione teatrale di Frankenstein con irrispettoso rispetto. Del testo originale mi sono sforzato di mantenere le atmosfere, i colori, la decadente freddezza dell’ultimo Settecento, optando però per una radicale rivoluzione di punto di vista: a tessere le trame della storia è stavolta la Creatura, il cui umanissimo viso impera sulla scena in un lungo primo piano, capace di evocare – come in un lucido atto d’accusa – perfino la nascita del suo stesso Creatore”.

Nello spettacolo le tappe dell’esperimento di Victor prendono forma un indizio dopo l’altro e vanno a comporre un mosaico fitto di personaggi, che nello sguardo della Creatura assommano tutte le miserie della condizione umana. Sarà il racconto della Creatura, grande maschera dominante sulla scena attraverso la proiezione del volto di Sandro Lombardi, a far prendere vita ai personaggi di questo “Prometeo moderno”.

Il Frankenstein di Stefano Massini si interroga sul labile confine che separa la scienza dal territorio inesplorato dell’oltre. Oltre la vita. Oltre il tempo circoscritto della mortalità fissata. Oltre il conto alla rovescia della clessidra rovesciata e implacabile.

Dopo il successo di pubblico e i prestigiosi premi ricevuti in Italia, Massini sta ora raccogliendo consensi sempre maggiori anche nel resto d’Europa, dove i suoi testi vengono rappresentati con frequenza – di recente a Parigi il suo Donna non rieducabile, dedicato alla memoria di Anna Politkovskaia.

Edito in Italia dalla Ubulibri, il teatro di Stefano Massini è tradotto e pubblicato in Francia, Portogallo, Germania, Repubblica Ceca.

Feriali ore 21, festivi ore 17. Informazioni e prenotazioni allo 059 2136021, da lunedì a venerdì dalle 10 alle 13 – Emilia Romagna Teatro.