E’ ufficiale: la futura Protezione Civile non sarà una Spa. La modifica al decreto è stata formalmente presentata dal relatore del provvedimento, Agostino Ghiglia (Pdl), nel corso dell’esame presso la commissione Ambiente della Camera che ha dato oggi il via libera al provvedimento sulle emergenze con l’approvazione degli emendamenti del relatore e del Governo.La modifica riguarda l’art.16 del provvedimento, un cambiamento già annunciato dal sottosegretario Guido Bertolaso, presente in Commissione in rappresentanza del Governo. Ghiglia, che è anche capogruppo Pdl in Commissione, ha confermato, però, che resta confermata quella parte dell’art. 16 del decreto che riguarda la flotta aerea della Protezione Civile.Domani il decreto sarà in Aula a Montecitorio. Fra le novità, oltre all’eliminazione della norma che faceva della Protezione una Società per azioni, vi è anche la soppressione della vigilanza sulla Croce rossa da parte della Protezione civile stessa. Fra gli emendamenti approvati, vi sono anche la stabilizzazione del personale delle società di trattamento dei rifiuti dei comuni di Santa Maria Capua Vetere, Battipaglia, Casalduni e Pianodardine, la fissazione a 355 milioni di euro del costo del termovalorizzatore di Acerra, l’esclusione del cosiddetto ‘scudo’ per i procedimenti penali nelle zone sottoposte a commissariamento, mentre resta per i procedimenti in sede amministrativa e civile. Viene anche disposta la sospensione per un periodo di sei mesi dei termini per i versamenti tributari e contributivi nelle zone del Paese dichiarate colpite da calamità naturale. Tale sospensione sarà disciplinata con decreto del ministro dell’Economia, sentita la presidenza del Consiglio e, per i profili contributivi, il ministero del Lavoro, salute e politiche sociali.
“Guido Bertolaso per il momento è dimissionario, ma gli hanno chiesto di restare e quindi continuerà a fare il suo dovere. Poi, domani, vedremo”, ha spiegato lo stesso sottosegretario, lasciando la Commissione. Il capo della Protezione civile è apparso sereno davanti alla folla di cronisti. Bertolaso era arrivato in leggero ritardo per via di una riunione a Palazzo Chigi, in giacca e cravatta, come impone la sede, e non con il classico maglione blu con cui gli italiani sono abituati a vederlo. Bertolaso, nel primo appuntamento istituzionale dal quando è esplosa la bufera legata all’inchiesta sul G8, ha seguito i lavori dall’inizio alla conclusione ed è intervenuto più volte, difendendo il provvedimento e, alla fine, ha affrontato senza particolare tensioni i giornalisti. E stasera, a quanto risulta, potrebbe partecipare a ‘Ballarò’, per spiegare le sue ragioni anche davanti alle telecamere in diretta. “L’importante – ha osservato – è che non sia cancellata la Protezione civile, punto. La Spa era una struttura aggiuntiva, non c’era nessuna trasformazione come qualcuno continua a dire”.
Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio ha aggiunto che la Spa “doveva essere solo una struttura di servizio per rendere la Protezione civile, quella vera, più agile, più funzionale, più concentrata sulle vere attività di propria competenza”. Quanto ai lavori della Commissione ha commentato: “E’ andata bene”, mentre ha risposto negativamente a chi gli chiedeva se ritenesse una sfiducia nei suoi confronti proprio la cancellazione della norma sulla Spa. Prima del via libera della commissione al decreto, l’opposizione aveva chiesto e ottenuto la sospensione dei lavori. La richiesta era stata avanzata per protesta nei confronti della maggioranza e del Governo che questa mattina non avevano ancora presentato le annunciate proposte modificative del testo con la soppressione della trasformazione della Protezione civile in Spa.A proposito dello stralcio della norma sulla Spa, il leader del Pd Pierluigi Bersani ha commentato: ”Se il governo ritira quell’articolo fa il suo dovere e per noi è il punto più importante”. Poi la richiesta a Bertolaso di assumersi le sue responsabilità per tutelare il ”buon nome” della Protezione civile. Mentre l’Italia dei valori continua a chiederne le dimissioni. Diversa la linea dell’Udc: Pier Ferdinando Casini ha chiarito ”che un servitore dello Stato” non può essere ”ghigliottinato prima che siano chiare le sue responsabilità”.
Fonte: Adnkronos