Il Premio Matilde 2010 andrà ad una donna africana. E’ l’indicazione emersa questa mattina a Palazzo Allende nel corso della prima riunione della giuria per l’edizione 2010, composta dalla presidente della Provincia Sonia Masini, dalla presidente di Confindustria Emilia Romagna Anna Maria Artoni, dal consigliere delegato della Fondazione “Rita Levi Montalcini” Giuseppina Tripodi, dal regista teatrale Gianfranco De Bosio e dai medievisti Chiara Frugoni (menzione all’ultima edizione del Premio Matilde) e Paolo Golinelli (questa mattina assente).

Incontrando gli organi d’informazione al termine dei lavori della giuria, la presidente della Provincia Sonia Masini ha annunciato “un altro anno nel segno di Matilde, dopo che nel 2009 la mostra sul “Tesoro dei Canossa” e la nuova edizione del Premio Matilde, attribuito come noto all’economista Maria Nowak, hanno richiamato nel Reggiano circa centomila persone, con evidenti benefici non solo culturali per il nostro territorio”.

“Anche quest’anno saranno promosse numerose iniziative e a settembre, sempre al Castello di Bianello, si terrà la cerimonia di assegnazione del Premio Matilde 2010”, ha aggiunto la presidente Masini sottolineando come “la giuria, nel corso di questa prima riunione, abbia deciso di premiare una donna africana, nel segno anche della proposta avanzata da 40 associazioni di volontariato e dai parlamentari di diversi schieramenti politici a sostegno del Nobel per la pace 2001 alle donne di quel continente”. “Sarà un modo per valorizzare l’Africa e per affidare alle donne il futuro di quel continente, al quale per altro la comunità reggiana è legata da tempo sia attraverso le istituzioni e rapporti di gemellaggio, si pensi al Mozambico, sia grazie al volontariato che opera ad esempio in Eritrea ed in Etiopia”, ha concluso la presidente Masini.

Scelta ovviamente condivisa da Giuseppina Tripodi, consigliere delegato della Fondazione Rita Levi Montalcini, “questo sogno giovanile realizzato dal nostro Premio Nobel dopo gli 80 anni e dedicato proprio a favorire lo sviluppo e la crescita delle donne africane”.

“Sono loro – ha aggiunto la presidente di Confindustria Emilia Romagna Anna Maria Artoni – che possono rappresentare un forte acceleratore per consentire a un continente a noi così vicino, ma pure tanto lontano, di progredire: il Premio Matilde andrà dunque a una donna-simbolo, che racconti la storia di chi ce l’ha fatta e sia da esempio per tutte le africane”.

Una scelta, che secondo la medievista Chiara Frugoni, sarà “semplice, ma allo stesso tempo complicata, per la straordinaria ricchezza di donne in grado di testimoniare le possibilità di riscatto del continente africano, una scelta che saremo comunque molto lieti di compiere”.

“L’Africa è dilaniata da guerre tribali che rispondono a una cultura maschilista e che vedono proprio le donne, insieme ai bambini, pagarne il prezzo più alto – ha concluso il regista teatrale Gianfranco De Bosio – Sono certo che proprio le donne potranno garantire un futuro pacifico a questo continente”.