Nell’anno scolastico 2008-09 sono aumentati in media del 9,6% (circa 629 mila stranieri iscritti rispetto ai 574 mila del 2007-08). L’incremento maggiore si e’ registrato nella scuola dell’infanzia con il 12,7%, seguito da quello della scuola secondaria rispettivamente con il 10,8% per il I grado e il 9,3% nel II grado, mentre nella scuola primaria l’incremento e’ stato soltanto del 7,6%. I dati emergono dall’ultima pubblicazione del servizio statistico del ministero dell’Istruzione ”Gli alunni stranieri nel sistema scolastico italiano 2008-2009”.
Confrontando l’andamento di iscritti stranieri degli ultimi due anni, comunque sempre in aumento, si rileva un rallentamento generalizzato dell’incremento. Nel 2007-08 l’incremento generale era stato del 14,5% contro il 9,6% registrato nel 2008-09, con una conseguente flessione di quasi 5 punti in percentuale. La flessione di incremento e’ stata di 4,6 punti in percentuale nella scuola dell’infanzia, di 6,5 nella primaria, di 1 nella scuola di I grado e di 6,4 in quella di II grado.
L’entita’ del dato – spiega il ministero – sembra individuare un sostanzioso rallentamento del flusso migratorio, probabilmente connesso con la crisi economica mondiale.
La presenza degli alunni stranieri registra una incidenza pari al 7% del totale degli studenti, raggiungendo in valore assoluto le 629.360 unita’, rispetto a una popolazione scolastica complessiva di 8.945.978 unita’.
Aumenta, come prevedibile, in tutti gli ordini di scuola anche il fenomeno degli alunni stranieri nati in Italia, che hanno raggiunto nel 2008-09 le 233.003 unita’ con un incremento percentuale pari al 17% rispetto all’anno precedente.
Gli iscritti stranieri sono concentrati soprattutto nelle regioni del Centro-Nord dove si registra una incidenza percentuale superiore alla media: le regioni dove maggiore e’ la presenza straniera sono l’Emilia Romagna (12,7%) e l’Umbria (12,2%). E’ comunque la Lombardia ad avere il maggior numero in assoluto di alunni stranieri con 151.899 unita’. Al Sud, invece, le percentuali si mantengono al di sotto della media nazionale, in questo caso il valore piu’ alto si registra in Abruzzo con una percentuale pari a 5,5%.