“Ieri, ancora una volta, in Consiglio comunale è andata di scena una gazzarra scatenata dalle provocazioni del consigliere Ballestrazzi che, freddamente e con rara cattiveria, pianifica attacchi personali e provocazioni nei confronti della Presidente del Consiglio, del Sindaco e, prevalentemente, delle consigliere della maggioranza”. E’ commento di Paolo Trande, capogruppo Pd, a quanto avvenuto ieri in Consiglio.

“Non si era mai visto un consigliere rispondere al sindaco di Modena, dinanzi ad una richiesta di colloquio: “Se hai bisogno vieni qui”. Questo è un attacco a tutto il Consiglio Comunale, compiuto per gettare discredito sulle Istituzioni, alimentando il clima di anti-politica che serve a portare acqua alla causa di improbabili difensori del popolo.

Complice un regolamento che non dà poteri sanzionatori alla presidenza del Consiglio e un clima già surriscaldato dalle intemperanze leghiste, il Consigliere Ballestrazzi si è prodotto in una serie ripetuta di interruzioni e di insulti, anche personali, nei confronti di alcuni consiglieri del Pd e, in ultimo, della Presidente del Consiglio, accusata di essere parziale.

Il Pd difende con forza la Presidenza del Consiglio attaccata con viltà nonostante abbia sempre mostrato equilibrio, saggezza e completa aderenza al regolamento (altro che mancanza di polso). Alle farraginosità e all’inefficienza del regolamento si aggiungono i provocatori di professione a rendere ancora più infruttuose le sedute del Consiglio aumentando l’arretrato di istanze, i tempi di risposta alle interrogazioni e di svolgimento delle mozioni.

Il gruppo del Partito Democratico condanna l’inciviltà politica e personale di alcuni consiglieri il cui unico contributo al dibattito è la provocazione e l’insulto. E’ ormai inderogabile una riforma del regolamento che dia più efficienza ed efficacia al Consiglio anche attraverso maggiori poteri sanzionatori per la presidenza del Consiglio, impossibilità di formare nuovi monogruppi non usciti dalle urne, introduzione del question-time, riduzione del numero di consiglieri in commissione. Non si tratta di mettere il bavaglio ad alcuno né di limitare il libero confronto ma di rendere operativi gli strumenti della democrazia. E lanciamo un appello alla parte più responsabile dell’opposizione – ovvero alla maggioranza dei consiglieri – per isolare i “seminatori di vento” e condividere con noi una riforma che non è di destra né di sinistra ma semplicemente di buon senso. Per il bene del Consiglio e della città”.