“Mi complimento con i Carabinieri di Modena per la preziosa attività che ha portato all’arresto di tre affiliati al clan dei Casalesi e ad un consistente sequestro di beni”. Il sindaco di Modena Giorgio Pighi esprime l’apprezzamento del Comune per l’operazione che ha inflitto un nuovo colpo alla criminalità organizzata. “Nell’attività di contrasto a questi criminali, le forze dell’ordine stanno procedendo in modo esemplare”, prosegue Pighi. “Il sequestro di beni della malavita organizzata è lo strumento più importante perchè annulla l’insidia criminale nei confronti dell’economia sana. I Carabinieri e la Polizia, acquisendo i beni ottenuti dalla camorra con i profitti dei delitti commessi, allontanano questi indesiderabili lestofanti dalla nostra società”.
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“Plauso ai Carabinieri e alle forze dell’ordine coinvolte per la nuova ed importate operazione che ha permesso l’arresto tre affiliati al clan dei casalesi e al sequestro di immobili in provincia di Modena”. Andrea Leoni, PDL, si complimenta così con le forze dell’ordine. “E’ l’ennesimo segnale della risposta forte e senza precedenti che il Governo e lo Stato stanno dando al crimine organizzato, ma è anche l’ennesima conferma dell’inquietante livello di penetrazione raggiunto dalla camorra sul territorio modenese. Non mi stancherò mai di ripeterlo: è necessario un cambio di passo da parte degli enti locali, sotto l’aspetto della prevenzione. Se oggi a Modena ci troviamo in una situazione molto più grave anche rispetto a quella di altre province simili alla nostra, è anche perché il problema è stato e continua presumibilmente ad essere sottovalutato dagli enti locali, da quegli amministratori che per anni si sono interessati a dipingere Modena come l’isola felice, immune da infiltrazioni. Le analisi dell’antimafia, i recenti appelli dei procuratori, la richiesta di aiuto che proviene dal mondo dell’impresa e degli ordini professionali, confermano la necessità di un cambio netto di rotta degli enti locali. Serve uno sforzo straordinario e comune. Serve quel piano straordinario a protezione delle imprese private, le più esposte al rischio infiltrazione, soprattutto in un momento di crisi. La mafia è un cancro che deve essere combattuto a tutti i livelli sociali ed economici, pubblici e privati”.
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“Ancora un’azione delle Forze dell’Ordine che arrestano a Modena rappresentanti del temuto clan dei casalesi. Ancora un’operazione che preoccupa, per la frequenza con la quale si ha testimonianza dell’avvenuta infiltrazione profonda della delinquenza organizzata a Modena. Ma anche un segno di speranza nella reazione forte e significativa dello Stato, che agisce, arresta, indaga”. Così l’ Avv. Gian Paolo Lenzini, Vice coordinatore regionale – PDL. “Modena è una città dal forte senso civico, e i suoi imprenditori insieme al tessuto civile, non rimarranno a guardare di fronte a questi avvenimenti: c’è la voglia di non arrendersi. Avanti quindi con queste iniziative, e ben venga l’osservatorio contro le mafie come presentato dal Prefetto Basile e dal Procuratore Zincani. L’attenzione deve essere massima, i segnali mai sottovalutati, la responsabilità della politica bipartisan”.
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Gli arresti degli affiliati al clan dei Casalesi messi a segno dai carabinieri di Modena insieme ai colleghi di Caserta e il sequestro di ingenti beni materiali sono «fatti concreti, risultati importanti sul fronte della lotta alle mafie e il segno di una forte determinazione da parte delle forze dell’ordine a sconfiggere un nemico insidioso per il nostro territorio e la nostra economia». Il presidente della Provincia di Modena Emilio Sabattini esprime «apprezzamento per nuova questa operazione che conferma la qualità del lavoro svolto dalle forze dell’ordine e dalla magistratura a presidio della nostra provincia. E’ importante quindi – conclude Sabattini – che da parte della comunità modenese tutta ci sia un atteggiamento di forte condivisione e partecipazione alla lotta alla criminalità organizzata, perché ogni singolo contributo può essere determinante».
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“La strada è decisamente quella giusta. La lotta senza tregua contro le infiltrazioni della criminalità organizzata messa in atto da forze dell’ordine e magistratura sta portando risultati importanti, che hanno una duplice fondamentale valenza. Da un lato gli arresti e i sequestri di beni, mobili e immobili, dimostrano che c’è una elevata capacità investigativa e che la guardia è decisamente alta. Dall’altro la comunità modenese, quella sana, nettamente prevalente, che rischia di essere contaminata dal cancro della camorra ma che ha voglia di espellere questi fenomeni riceve segnali chiari rispetto alla presenza efficace degli uomini dello Stato che quotidianamente sono sul campo a difesa della legalità.” Sono le parole di Massimo Silingardi, presidente provinciale di Confesercenti Modena, a commento delle ultime operazioni messe a segno dai Carabinieri nell’azione di lotta alla criminalità organizzata nella nostra provincia. Lo scenario che continua ad emergere è comunque preoccupante ed assume contorni ancora più foschi per il mondo dell’economia a causa della prolungata crisi che ormai da quasi due anni sta investendo la nostra economia, rendendo oggettivamente più vulnerabile il nostro tessuto produttivo, esponendolo a nuovi intrecci o ricatti che possono aprire varchi ad un’ulteriore escalation della criminalità organizzata. Diviene quindi anche per queste ragioni sempre più urgente rispondere a tutti i livelli a questa offensiva, affinché gli stagni in cui certi fenomeni possono proliferare siano prosciugati e bonificati. Si acceleri quindi ad esempio il percorso che prevede la nascita di un soggetto che coinvolge la magistratura, le forze dell’ordine e le associazioni del mondo economico per rafforzare ulteriormente gli strumenti per reagire e respingere un’aggressione i cui segnali sono numerosi. La costituzione di un Osservatorio in prefettura con il coinvolgimento di magistratura, forze dell’ordine e associazioni del mondo produttivo e del commercio, scelta che peraltro si aggiunge alla recente nascita in procura del pool guidato da Lucia Musti, è un’ulteriore segnale positivo e concreto della volontà di reagire in modo deciso, che sosteniamo con convinzione. Così come è positivo il parere sull’accordo tra le Camere di Commercio di Modena, Reggio Emilia, Caltanisetta e Crotone, attraverso il quale, tra l’altro si cerca di favorire la circolazione di informazioni utile rispetto a società che potrebbero risultare sospette. Confesercenti conclude evidenziando che in questo contesto di particolare esposizione l’intero sistema associativo debba giocare fino in fondo la sua parte a difesa della legalità, sostenendo i valori dell’etica nell’economia, cogliendo segnali che possono essere indicatori di tentativi di inquinamento del sistema economico, promuovendo iniziative a sostegno della cultura della legalità tra gli associati e individuando ogni punto di debolezza emergente nella nostra economia che potrebbe rappresentare terreno di espansione della criminalità organizzata.