Dura risposta della Fim-Cisl di Modena all’iniziativa della Fiom-Cgil, che ha minacciato di denunciare per condotta antisindacale le aziende metalmeccaniche modenesi che applicano il nuovo contratto nazionale firmato lo scorso ottobre da Fim e Uilm. «Chi pensa di ricorrere alla magistratura dimostra di essere rimasto a corto di argomenti – afferma il segretario provinciale della Fim, Claudio Mattiello – La Fiom non è stata in grado di dare risposte sia a questo che ai due precedenti contratti nazionali siglati nel 2001 e 2003. Ora ci accusa di essere sindacati minoritari o di comodo. Ricordo alla Fiom – continua Mattiello – che i due contratti firmati unitariamente negli ultimi dieci anni hanno visto partecipare ai referendum confermativi un terzo dei lavoratori. Siamo disponibili a discutere di democrazia, ma a 360 gradi e coinvolgendo la stragrande maggioranza dei metalmeccanici. Evitiamo, per piacere, di illudere i lavoratori come ha fatto e continua a fare la Fiom-Cgil con scioperi inconcludenti».

Il segretario fimmino aggiunge poi che una legge di iniziativa popolare sulla democrazia nei luoghi di lavoro rappresenta un rischio che la Fiom sembra non aver considerato, ovvero la delega al Parlamento di una regolamentazione su una materia prettamente sindacale che dovrebbe, invece, essere discussa dai soggetti interessati. «Non è saggio rivolgersi a soggetti terzi e lasciare che siano loro a decidere per noi sulle nostre regole – dice Mattiello – Non sarebbe utile né al sindacato né ai lavoratori metalmeccanici».

Per quanto riguarda le forze politiche che, a detta della Cgil, appoggiano l’iniziativa Fiom, Mattiello si dichiara meravigliato e deluso che esse abbiano preso posizione senza nemmeno aver sentito il parere della Fim. «Spero che in futuro, magari già da domani, i dirigenti del Pd e di altri partiti siano disponibili a un confronto serio anche con noi. La Fim-Cisl – conclude il suo segretario provinciale – è a disposizione per avviare subito qualsiasi riflessione con tutte le forze politiche e sociali che lo vorranno».