Fare il punto sui prossimi scenari della ricerca e dell’innovazione per il settore biomedicale, partendo da una realtà, quella modenese, che può contare su importanti sinergie tra il settore pubblico e quello privato. Questo lo scopo della Conferenza Nazionale “Innovazione e Ricerca per nuovi prodotti e servizi nel settore biomedicale” che si terrà a Modena dal 4 al 5 ottobre 2010, presso il Centro Didattico Interdipartimentale della Facoltà di Medicina e Chirurgia (Policlinico, via del Pozzo).

La Conferenza è organizzata dal Quality Center Network – accordo sottoscritto tra le Istituzioni Locali e le Associazioni imprenditoriali della industria biomedicale del Distretto di Mirandola, finalizzato a favorire la ricerca e l’innovazione industriale di prodotto – sarà articolata in tre sessioni dedicate rispettivamente agli scenari futuri della sanità e della tecnologia biomedicale, agli ambiti della ricerca scientifica e della innovazione industriale ed ai processi di programmazione e strumenti finanziari per l’acquisto e sviluppo di dispositivi medici. L’intera iniziativa verte sulla tematica trasversale della innovazione quale risultato di modelli virtuosi di cooperazione tra professionisti del Servizio sanitario, imprese e ricercatori.

Attraverso testimonianze di relatori di diversa provenienza (istituzionale, sanitaria e imprenditoriale), si affrontano le prospettive, esigenze e problematiche del sistema sanitario, della ricerca e del mondo produttivo in merito alla ideazione, sperimentazione, validazione ed acquisizione di nuove tecnologie medicali.

Il settore italiano del Distretto Biomedicale rappresenta il 5,8% del totale della spesa sanitaria, costituendo il terzo mercato in Europa; è composto prevalentemente da imprese di piccole e medie dimensioni (il 74% non supera i 20 ml di fatturato annuo), localizzate principalmente nel centro nord Italia. L’Emilia Romagna rappresenta la prima regione italiana per numero di occupati nel settore biomedicale e Modena è la prima provincia italiana per numero di addetti e per valore delle esportazioni, seguita da Milano e Bologna. Il Distretto Biomedicale di Mirandola è oggi considerato il terzo comparto al mondo in questo settore; la specializzazione più importante rimane quella nei disposable e nelle apparecchiature per emodialisi, per la quale Mirandola riveste una posizione di leadership a livello internazionale. Oltre alla dialisi, si confermano settori importanti la cardiochirurgia, la trasfusione/autotrasfusione e l’anestesia/rianimazione.

Per valorizzare questo grande patrimonio industriale locale e orientarlo verso una proficua collaborazione con le grandi strutture pubbliche che si occupano di ricerca medica, nel 2005 è stato siglato l’accordo, poi rinnovato il 30 luglio 2007, del Quality Center Network tra le Associazioni imprenditoriali del distretto biomedicale di Mirandola, dall’Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico di Modena, dall’Azienda Unità Sanitaria Locale di Modena, dall’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, dalla Provincia di Modena, dall’Unione dei Comuni Modenesi Area Nord e da Democenter-Sipe (Centro per l’Innovazione e il Trasferimento Tecnologico della Provincia di Modena).

“Il Quality Center Network – spiegano il dottor Stefano Cencetti, direttore generale dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico di Modena e il dottor Giuseppe Caroli, direttore generale dell’Azienda USL di Modena – è un sistema di raccordo tra Imprese, Università, Agenzie sanitarie e Istituzioni per il settore biomedicale che mira a strutturare una collaborazione tra le parti finalizzata a favorire l’innovazione tecnologica e nel contempo ad approfondire le tematiche connesse alle politiche pubbliche di acquisto dei prodotti del settore biomedicale, attivando una proficua collaborazione con l’Osservatorio per l’Innovazione dell’Agenzia Sanitaria e Sociale Regionale della Regione Emilia Romagna, affinché tecnologie innovative sviluppate dalle imprese del territorio modenese vengano valutate sotto il profilo della loro effettiva rilevanza e del loro impatto clinico, organizzativo ed economico. Il QCN vuole essere anche uno strumento di collegamento tra mondo produttivo e sistema sanitario e della ricerca”.

La finalità dell’accordo è, appunto, quella di strutturare una collaborazione tra le parti e costituire uno sportello informativo e di front office per le imprese del settore biomedicale sugli aspetti riguardanti il trasferimento tecnologico e l’innovazione, a partire dalla valorizzazione della ricerca istituzionale e aziendale, la valutazione e sperimentazione clinica e preclinica, la validazione delle tecnologie e dei prodotti. “Il Quality Center Network – commenta Daniela Sirotti Mattioli, assessore alle Politiche per l’economia locale, l’innovazione e la semplificazione amministrativa della Provincia di Modena – rappresenta uno strumento fondamentale per rafforzare la competitività delle imprese del biomedicale, settore strategico per l’economia regionale date le elevate potenzialità di ricerca ed innovazione e le possibili ricadute su altre specializzazioni produttive. Il collegamento delle competenze aziendali con il sistema universitario e sanitario permette di individuare nuovi sentieri di innovazione, di sperimentare e mettere sul mercato nuovi prodotti e servizi e di generare nuove idee imprenditoriali”.