Il Governo si occupa di mettere il bavaglio all’informazione, ma non dà risposte ai problemi del Paese. Nella manovra sono previsti, fra gli altri, anche tagli che andranno a colpire ulteriormente gli inquilini in difficoltà. Basti pensare che la sforbiciata per il fondo di sostegno alla locazione è tale che le risorse scenderanno da 361 milioni del 2000 a 98 milioni nel 2011.Ciò avrà ripercussioni gravi anche nella realtà modenese dove già il contributo per l’affitto medio annuo per famiglia è sceso dai 2.200 euro del 2000 a 660 euro del 2009. Mentre nel 2000 una famiglia riusciva coprire quasi 6 mesi di affitto, nel 2009 copre a fatica una mensilità. Pertanto considerato che sempre più famiglie a causa della crisi sono costretti a richiedere questo contributo, unitamente al calo di risorse costante, il contributo già nel 2011 rischia di diventare insignificante.

Il piano di edilizia abitativa è stato solo uno spot senza una reale dotazione finanziaria per attuarlo. Tutto ciò mentre gli sfratti a Modena sono aumentati da 938 del 2008 a 1.442 nel 2009, di cui il 95% sono sfratti per morosità.

Nella manovra non c’è nulla per contrastare la massiccia evasione fiscale presente nel comparto della locazione che ogni anno sottrae alle casse dello Stato, Regioni e Comuni 3,5 miliardi di euro.

Dalla lotta all’evasione nel comparto della locazione potrebbero essere recuperate le risorse necessarie a sostenere politiche abitative, ma non è stata introdotta la tracciabilità del pagamento dell’affitto, né la possibilità per gli inquilini di detrarre il canone dalla dichiarazione dei redditi. Due misure che avrebbero creato quel conflitto di interesse tra proprietario e inquilino necessario a far emergere il “nero”. Altre misure necessarie per avere i canoni calmierati, sono l’introduzione della cedolare secca e le agevolazioni sull’Ici (entrambe solo sui canoni concordati).

Inaccettabile anche il ritardo degli enti locali modenesi sull’approvazione del protocollo blocca-sfratti che avrebbe dovuto essere firmato a metà giugno. Un provvedimento che darebbe risposta alle tante famiglie – che ogni giorno si rivolgono agli uffici del Sunia – sfrattate per morosità incolpevole, a causa della caduta di reddito per cassa integrazione o perdita di lavoro.

(Antonietta Mencarelli, segretario provinciale sindacato Inquilini Sunia Modena)