«L’azienda Usl di Modena è disponibile a valutare nuove modalità organizzative per il controllo e la certificazione dei funghi freschi epigei spontanei destinati alla somministrazione e alla vendita, su richiesta e in accordo con i Comuni e la Comunità montana dell’alto Frignano e con le associazioni di categoria». Lo ha annunciato Mario Galli, assessore provinciale alla Salute e sicurezza delle persone, rispondendo in Consiglio a un’interrogazione di Dante Mazzi, capogruppo Pdl, sulla sospensione del servizio di controllo dei funghi epigei nei Comuni dell’alto Frignano.

Galli ha ricordato che l’Ausl ha sospeso il servizio nei Comuni di Pievepelago, Sestola e Fanano a causa della richiesta quasi nulla sia dei raccoglitori privati che dei commercianti e che rimane attivo solamente l’ufficio di Pavullo (aperto il lunedì e il venerdì dalle 8,30 alle 9,30 nel periodo luglio-novembre), e ha poi informato che si sta già organizzando un incontro, previsto per i primi di agosto, con i Comuni interessati, la Comunità montana le principali associazioni di categoria e l’ente parco del Frignano, proprio per valutare la possibilità di attivare, su richiesta, almeno un punto di controllo nella zona. «Il problema della certificazione dei funghi – ha aggiunto Galli – si risolverebbe però nel suo complesso se venisse modificata la legge regionale che attualmente non consente ai micologi privati, anche se in possesso di attestato e iscritti nell’apposito registro nazionale, di effettuare la certificazione, cosa che invece è possibile in altre regioni. È una modifica che chiederemo alla Regione – ha concluso l’assessore – anche perché consentirebbe una più diffusa presenza sul territorio di certificatori con minore dispendio di risorse pubbliche assicurando allo stesso tempo una migliore sicurezza alimentare sia ai raccoglitori che ai consumatori».

Nella replica Dante Mazzi ha sottolineato che «come ha ricordato anche la presidente della Comunità montana, l’allarme per la sospensione del servizio è stato dato proprio dai raccoglitori e dai commercianti, e quindi la richiesta c’è. Spero – ha concluso il consigliere – che si possa realizzare il servizio a chiamata per garantire la sicurezza alimentare soprattutto dei raccoglitori privati».