”La commemorazione esprime anche il monito per un impegno civile sempre al servizio della giustizia, della democrazia e dello stato di diritto, il che è il più sicuro antidoto a che fatti del genere non possono mai ripetersi”. Così si è espresso il prefetto di Bologna, Angelo Tranfaglia, durante il discorso per la commemorazione del trentennale della strage alla stazione di Bologna.

Il prefetto ha parlato in rappresentanza del governo che quest’anno, per la prima volta, non ha voluto inviare nessun esponente dell’esecutivo alle celebrazioni del 2 agosto.

Per Tranfaglia ”la commemorazione, che vede come suoi promotori e artefici principali l’associazione dei famigliari delle vittime, insieme alle Forze politiche, istituzionali e civili di Bologna, ha assunto la forma di una tutela della memoria, che e’ ormai iscritta nella storia viva e nei luoghi simbolici della città, nella quale si rinnovano le ragioni della coesione sociale e morale di un’intera collettività”.

Tranfaglia ha poi voluto ricordare che ”all’immane tragedia (in cui persero la vita 85 persone e ne rimasero ferite 200) la città reagì con orgoglio e generosa prontezza: molti cittadini, insieme ai viaggiatori presenti, prestarono i primi soccorsi alle vittime e contribuirono ad estrarre le persone sepolte dalle macerie dando insieme prova di alto senso civico e di umana solidarietà”.