Il contestato progetto del tram su gomma, noto come Civis, i cui cantieri sono in corso da mesi nel centro e nella prima periferia di Bologna, fa discutere la città, dopo gli ultimi ‘allarmi’ sui rischi che le vibrazioni del tram provocherebbero ai monumento medievali come le Due Torri. Ma, come assicurato dal commissario prefettizio Anna Maria Cancellieri, i lavori andranno avanti e non c’è pericolo per la tenuta dei monumenti storici. A lanciare nei giorni scorsi l’allarme per i rischi alle Due Torri a causa del passaggio del Civis sotto i due edifici era stato il presidente dell’Istituto nazionale di geofisica, Enzo Boschi. In particolare il vulcanologo aveva denunciato i problemi di tenuta degli edifici storici, tra cui appunto anche la torre Asinelli e la torre Garisenda, che potrebbero derivare dal passaggio del filobus e dal sovraccarico di vibrazioni dei mezzi pubblici. In un incontro con il commissario di Bologna, Anna Maria Cancellieri, aveva chiesto lo stop dei lavori.

Il commissario prefettizio, non sottovalutando gli studi del vulcanologo, ha presieduto proprio oggi un ‘summit’ con Atc, Provincia, Soprintendenza e Università per un confronto sugli effetti del passaggio del filobus nel centro di Bologna.  Dal vertice sono uscite rassicurazioni circa la regolarità dei lavori e il rischio di crolli dovuti ad un eccesso di vibrazioni nel sottosuolo.

Enzo Boschi è stato convocato per domani mattina in Procura a Bologna per informare i magistrati circa i suoi studi sull’impatto ambientale del tram su gomma. L’audizione di Boschi in Procura si inserisce nell’ambito dell’inchiesta aperta – per il reato di abuso di ufficio e ancora contro ignoti – dal pm Antonello Gustapane, nel 2008, sulla base di un esposto presentato dal parlamentare del Pdl Fabio Garagnani che metteva in dubbio la regolarità dell’appalto e della realizzazione del Civis. Gli inquirenti hanno così affidato a due periti, il professore di diritto amministrativo all’Università di Venezia, Federico Gualandi e l’ingegnere esperto di trasporti all’Università di Brescia, Giulio Maternini, il compito di verificare quali procedure siano state seguite dal Comune di Bologna e da Atc per l’assegnazione e la realizzazione della fornitura del Civis. Il pm ha poi chiesto ai due studiosi un’integrazione alla loro perizia dopo aver ricevuto il mese scorso, un altro esposto questa volta presentato da “Italia Nostra”, associazione nazionale per la tutela del patrimonio storico, artistico e naturale. In tale esposto si denuncia l’incompatibilità tra la realizzazioni dei lavori del Civis e la tutela del patrimonio storico di Bologna.