Uno studio del Centro Interdipartimentale per le Malattie Rare del Polmone (MaRP) dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia e dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena è tra i 4 progetti presentati da equipe emiliano – romagnole selezionati per il “Programma per la Ricerca Sanitaria 2008: attività di ricerca sulle Malattie Rare” dal Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali.

Lo studio riguardante “Fibrosi polmonare idiopatica: uno studio prospettico nazionale multicentrico sui marcatori non invasivi di attività e progressione di malattia (Idiopathic pulmonary fibrosis: a national multicenter prospective study validating non invasive biomarkers of disease activity and progression)”, coordinato dal prof. Luca Richeldi della Struttura Complessa di Malattie dell’Apparato Respiratorio, risulta, infatti, tra i 29 progetti (su 363 presentati) che verranno sostenuti dal Ministero. Più in particolare il programma di ricerca modenese che concorreva per i finanziamenti disponibili per l’area tematica B, ovvero “Studi su popolazioni di pazienti non responder alle terapie standard identificati sulla base di biomarcatori, diagnosi molecolare e medicina di laboratorio”, riceverà per un finanziamento di 250.000 Euro.

Questo progetto, che sarà coordinato dal MaRP e coinvolgerà 14 Aziende Ospedaliere ed Ospedaliero-Universitarie su tutto il territorio nazionale, consentirà di identificare nuovi marcatori di malattia che potranno essere utilizzati per una migliore gestione dei pazienti affetti da fibrosi polmonare idiopatica, una grave malattia polmonare che comunque si calcola colpisca ogni anno migliaia di pazienti in Italia e per la quale non esistono terapie efficaci. “In particolare – ha chiarito il prof. Luca Richeldi, direttore del MaRP – le ricerche saranno focalizzate sui fibrociti, cellule staminali circolanti nel sangue periferico, che si pensa siano implicati nella patogenesi di questa malattia. I risultati dello studio finanziato dal Ministero della Salute, che recluterà circa 300 pazienti affetti da fibrosi polmonare idiopatica nel corso di 2 anni, saranno essenziali per identificare i pazienti con prognosi peggiore e quindi indirizzarli precocemente a studi clinici sperimentali o al trapianto di polmone”.

La lista dei progetti finanziati è stata pubblicata il 4 agosto 2010 sul sito web del Ministero della Salute nell’ambito delle attività di ricerca sulle malattie rare che rientra nel Programma per la Ricerca Sanitaria Nazionale. Il Programma Nazionale di Ricerca sulle Malattie Rare intende promuovere una ricerca strumentale agli obiettivi strategici del Servizio Sanitario Nazionale sulle tematiche specifiche individuate come prioritarie: la promozione della ricerca traslazionale sia nel passaggio dalla fase preclinica alla clinica, sia in quello fra ricerca clinica e applicazione nella pratica corrente del sistema sanitario nazionale.

A livello scientifico sono definite malattie rare le malattie che colpiscono non più di 5 individui su 10.000. “Nelle malattie rare, ancor più che in quelle diffuse – aggiunge Luca Richeldi – è fondamentale l’esperienza del medico che deve essere in grado di riconoscerle. Per questo motivo è fondamentale la centralizzazione in strutture specializzate nelle diverse tipologie di patologia, in modo da ampliare la casistica che, in patologie che colpiscono 1 persona ogni 2.000 abitanti, sono necessariamente poco diffuse”.

Proprio a questo fine, nel 2007 è stato costituito il MaRP, che coinvolge professionisti di 7 Dipartimenti dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico di Modena. L’assistenza specializzata ai pazienti affetti da malattie rare del polmone e progetti di ricerca traslazionale sono i principali campi di attività del Centro, cui afferiscono pazienti da tutte le regioni Italiane. “Dall’apertura del MaRP nel 2007 abbiamo visitato circa 20 pazienti a settimana (non tutti nuovi, circa metà per controlli) dei quali almeno il 70% viene da fuori regione. La sopravvivenza di questi malati è variabile: si va da 2 anni e mezzo per la fibrosi polmonare idiopatica fino a 30 anni per la sarcoidosi” conclude Luca Richeldi.

Per il “Programma per la Ricerca Sanitaria 2008: attività di ricerca sulle Malattie Rare” sono stati presentati complessivamente 363 progetti, suddivisi in 3 diverse aree tematiche: A) terapia traslazionale (3 milioni di euro complessivi con 13 premiati su 243), studi sul B) rischio/beneficio dei trattamenti farmacologici e non (3 milioni con 12 premiati su 75), C) studi di epidemiologia a sulla qualità di vita (1 milione con 4 premiati su 42). La valutazione è stata eseguita da tre revisori di fama internazionale, di cui uno straniero, che hanno sottoposto una proposta di graduatoria alla Commissione Nazionale della Ricerca Sanitaria, la quale ha stilato una classifica per ciascuna area, raccomandando il finanziamento dei progetti con le valutazioni migliori. Il progetto presentato dal Centro per le Malattie Rare del Polmone (MaRP) dell’Università di Modena e Reggio Emilia è stato l’unico ad essersi aggiudicato un finanziamento ministeriale nell’ambito degli studi riguardanti le malattie polmonari.

“Questo ulteriore riconoscimento al lavoro dei nostri ricercatori – ha detto il prof. Aldo Tomasi, Rettore dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia – ci riempie ovviamente di soddisfazione. Soprattutto ci fa piacere che sia giunto in un contesto, quello delle malattie rare, dove il settore privato – proprio a causa dei bassissimi livelli epidemiologici che si traducono in bassi introiti – tende a delegare al pubblico l’onere della ricerca. Di ulteriore soddisfazione è il fatto che in Regione Emilia-Romagna sono stati finanziati in tutto 4 progetti, di cui 2 facenti capo a ricercatori del nostro Ateneo”.

Al centro di Modena, attualmente, fanno riferimento 25 ricercatori di 7 dipartimenti dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria con un apporto rilevante di personale ospedaliero e medici in formazione. La natura interdipartimentale del Centro è cruciale in quanto i pazienti hanno spesso complicazioni cardiologiche e reumatologiche ed il percorso diagnostico presuppone il coinvolgimento di cardiologi, reumatologi, chirurghi toracici, radiologi, anatomo-patologi e laboratoristi. Il MaRP coordina anche a livello mondiale uno studio su un nuovo farmaco per la fibrosi polmonare idiopatica, i cui risultati saranno resi noti entro l’anno.

“Questo finanziamento – ha spiegato il dott. Stefano Cencetti Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria Policlinico di Modena – consacra ulteriormente la vocazione del Policlinico di Modena a ospedale di eccellenza nella cura delle malattie rare. L’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena contribuisce largamente alla Rete assistenziale regionale di cura con ben 13 Strutture e Unità Operative coinvolte nella sorveglianza, diagnosi e cura di molte di queste patologie e in grado di affrontarne con competenza quasi 300 di esse” Si tratta di Cardiologia, Chirurgia Pediatrica, Dermatologia, Ematologia, Gastroenterologia, Medicina I e II, Nefrologia e Dialisi, Neonatologia, Oculistica, Pediatria, Reumatologia, cui presto si aggiungerà anche Chirurgia della Mano. La costruzione di questo ruolo di prim’ordine nel sistema regionale passa ovviamente attraverso la collaborazione col Centro di Medicina Rigenerativa e col MaRP. Non a caso l’Azienda ha recentemente istituito la Struttura Semplice Centro Malattie Rare del Polmone che, una volta assegnata secondo le procedure previste dalla legge, costituirà un importante anello di congiunzione tra attività scientifica e assistenziale che il Policlinico ha ormai eretto a colonna portante della propria mission”.