Difficoltà crescenti per le imprese modenesi nel contrastare l’effetto di questa lunghissima e pesantissima crisi. Nel caso della Cooperativa di Costruzioni di Modena si profila il ricorso alla richiesta di Cassa integrazione straordinaria per l’importante settore del prefabbricato, che già da un anno, insieme al resto dell’impresa cooperativa, è stato interessato da ricorsi a periodi di cassa integrazione ordinaria.
Per gli oltre 50 dipendenti dello stabilimento di prefabbricazione della CDC, se non giungeranno commesse nuove, al termine degli ordinativi adesso in lavorazione, scatterà infatti nei prossimi mesi il ricorso alla CIGS. Crisi del settore edile, difficoltà crescenti ad acquisire nuove commesse, stanno alla base di questa situazione, che è stata esaminata dall’azienda e dalle organizzazioni sindacali in un incontro svoltosi all’inizio d’agosto.
Importante è stata la riconferma, da parte della Cooperativa, degli impegni a tutela dei lavoratori, già messi in atto anche durante il precedente periodo di cassa ordinaria.
Anche in questo caso sarà anticipato e integrato l’assegno di CIGS, secondo le modalità già sperimentate e concordate che prevedono, oltre all’anticipo degli importi da parte della cooperativa, l’integrazione dell’assegno garantendo per tutti un importo minimo di mille euro, ricorrendo anche, se necessario, ad un contributo di solidarietà volontario a carico degli altri lavoratori non interessati all’utilizzo degli ammortizzatori sociali.
“Va dato atto – sottolinea Sauro Serri segretario provinciale del sindacato edili Fillea/Cgil – dell’attenzione della cooperativa per la tutela delle condizioni di reddito dei lavoratori. Attivare, anche in questa forma, la solidarietà, è un segnale che connota positivamente l’impresa cooperativa”.
“Nei prossimi mesi – prosegue Serri – saremo impegnati, rappresentati dei lavoratori e impresa, in un serio confronto che, nella consapevolezza delle difficoltà dell’intero comparto, cerchi di definire un assetto ed una rinnovata <missione> per l’impianto di prefabbricazione della CDC che, in questa situazione che non accenna a migliorare, già sta producendo notevoli sforzi per l’acquisizione di lavori e commesse che garantiscano al massimo livello possibile la piena occupazione dei lavoratori e il futuro della Cooperativa”.
Determinante sarà in questo contesto una ripresa vigorosa delle commesse pubbliche, superando i vincoli posti dal patto di stabilità, che determina da un lato l’impossibilità di avviare lavori già progettati e finanziati e, dall’atro, costringe le stazioni appaltanti pubbliche a tempi di pagamento dei lavori già effettuati, insopportabili per imprese come quelle edili che soffrono in questa fase della perdurante difficoltà di accedere al credito.