E’ dedicata al tema “Ebraismo e Arte” l’undicesima Giornata europea della cultura ebraica, che si svolge domenica 5 settembre per iniziativa della Comunità ebraica e dei Comuni di Modena e Reggio Emilia, con il sostegno della Fondazione cassa di risparmio di Modena. Il programma delle iniziative in città prevede visite guidate, mostre, conferenze, musica e occasioni conviviali.

Tre le mostre allestite per l’occasione: la prima, “Ebraismo e arte: libri e pergamene”, sarà inaugurata alle 9.30 nella sinagoga di piazza Mazzini, dove alle 17 il rabbino Beniamino Goldstein terrà una conferenza sul tema; la seconda esposizione, dal titolo “Arte e cultura ebraica nella biblioteca Estense universitaria”, si inaugura alle 10.30 al palazzo dei Musei, dove resta aperta fino al 14 settembre; la terza mostra, allestita nelle sale del Museo civico d’arte, sempre al Palazzo dei Musei si inaugura alle 11.30, è dedicata alla “Collezione Lonzana Formiggini, oggetti di famiglia” e si può visitare fino al 9 gennaio.

Domenica 5 settembre sono inoltre in programma visite guidate alla sinagoga (alle 9.30, alle 12.30 e dalle 15 alle 17) e ai luoghi modenesi della cultura ebraica (prenotazioni la mattina stessa al gazebo allestito in piazza Mazzini). Dalle 9 alle 12.30 Sara Torresan condurrà i visitatori alla scoperta dell’archivio della Comunità (ingresso da via Coltellini), mentre alle 9.30 e alle 16 si svolgeranno visite guidate sull’itinerario che collega la sinagoga al Palazzo dei musei attraverso le strade del vecchio ghetto. Alle 11 e a mezzogiorno partiranno anche le visite alla sinagoga, alle strade del ghetto e alla mostra “Ebraismo e arte: libri e pergamene”, mentre dalle 10 alle 12, al cimitero ebraico di strada san Cataldo, Ilaria Braida spiegherà i lavori di restauro. Infine, alle 15.30 nell’archivio della Comunità, Amedeo Spagnoletto illustrerà la scrittura, la decorazione e il restauro delle pergamene ebraiche (prenotazioni al gazebo di piazza Mazzini).

Due gli appuntamenti musicali, entrambi in programma in piazza Mazzini. Alle 9.30 si esibisce l’ensemble Mutina Golem. Alle 19.30, alla chiusura ufficiale della giornata con le autorità, la corale Gazzotti esegue in concerto musiche sinagogali, canti ebraici tradizionali e brani d’opera tra cui il “Va pensiero” di Giuseppe Verdi.

La Giornata della cultura ebraica prevede inoltre una degustazione di dolci tipici alle 18 in piazza Mazzini, a cura dell’agriturismo Aggazzotti di Formigine, che la sera ospiterà nella sua sede una speciale cena a tema (prenotazioni al numero 059 553235). Per l’intera giornata, dalle 9 alle 19, piazza Mazzini ospiterà anche una libreria specializzata con diverse novità editoriali, dove alle 16 sarà presentato il volume di Fulvio Diego Papouchado “Viaggio in un ghetto emiliano: storia degli ebrei di Modena dal Medioevo al secondo dopoguerra”, pubblicato da Terra e identità.

Le mostre allestite alla Biblioteca Estense universitaria e al Museo civico d’arte

Oltre alla mostra su “Ebraismo e Arte”, ospitata in sinagoga, l’undicesima Giornata europea della cultura ebraica propone due esposizioni al Palazzo dei Musei. “Arte e cultura ebraica nella biblioteca Estense universitaria” si inaugura il 5 settembre alle 10.30 e resta aperta fino al 14 settembre. La biblioteca Estense conserva circa una sessantina di manoscritti in lingua ebraica e numerose opere a stampa, tra le quali oltre cento cinquecentine.

I codici ebraici, ora nell’antico fondo Estense, provenienti dalla biblioteca di Alberto III Pio, principe di Carpi, costituiscono il primo e più importante nucleo della raccolta orientale ducale. Di particolare rilievo è anche la raccolta pervenuta per eredità nel 1817 al duca Francesco IV dalla collezione di Tommaso Obizzi del Catajo. Il fondo ebraico estense si è costituito anche con apporti minori, con codici provenienti dalle librerie dei conventi soppressi nel XVIII secolo e tramite doni, come ad esempio quello di Laudadio Formiggini, e depositi da parte di privati, come testimonia la ricca libreria del bibliofilo Giuseppe Campori.

I codici e le opere a stampa selezionate per la mostra sono stati raggruppati secondo una suddivisione tematica in “Libri di festività”, “Libri di Scienze”, “Libri d’Arte”, “Libri di Legge ebraica”, “Libri di Cultura”.

Sempre a palazzo dei Musei, alle 11.30 si inaugura nelle sale del Museo civico d’arte la mostra “Collezione Lonzana Formiggini, oggetti di famiglia”, aperta fino al 9 gennaio. In esposizione gli oggetti donati nel 2010 al museo da Alfredo Margreth, professore emerito di Patologia generale all’Università degli Studi di Padova e Accademico dei Lincei, nato a Modena nel 1933, discendente della famiglia Lonzana Formiggini. Si tratta di testimonianze della vita e delle attività di una famiglia ebrea dell’alta borghesia: le bilancine riportano all’attività di orefici e gioiellieri dei Lonzana, mentre l’ottocentesco “secretaire” può considerarsi uno strumento di lavoro per il “pubblico banchiere” Bondì Sanguinetti.

Cannocchiali da teatro, ricami, scatole e “necessaire” sono di gusto squisitamente femminile.

La comunità ebraica è in città da mille anni

La presenza ebraica a Modena si fa risalire al secolo XI, anche se i primi documenti ufficiali sono del 1393, quando si stabilirono in città alcuni prestatori provenienti da Perugia, Rimini e Fermo. Con il trasferimento della corte estense da Ferrara, nel 1598, molti ebrei seguirono i duchi e la comunità raggiunse le mille persone. Nell’area di piazza Mazzini, dove nel 1638 fu istituito il ghetto, si affacciavano sinagoghe, confraternite e scuole. Fu solo con l’annessione di Modena al Regno d’Italia nel 1861, che per gli ebrei iniziò il periodo dell’emancipazione. In quell’anno la comunità contava ancora mille persone, ridotte a 474 nel 1931 e a 185 nel 1945. Gli iscritti alla comunità modenese sono oggi una sessantina.

L’archivio della Comunità, visitabile il 5 settembre, conserva documenti che vanno dalla chiusura del Ghetto (1658) a oggi, anche se non mancano carte del XVI secolo. Si tratta soprattutto di atti di carattere amministrativo, “anagrafici”, scolastici e medici, in buono stato di conservazione. Nel corso dei secoli, infatti, i materiali non hanno subito danni o dispersioni e sono stati conservati in spazi adiacenti la sinagoga da quando fu edificato il Tempio (1874). Nell’archivio modenese sono confluiti anche i documenti dell’archivio della Comunità ebraica di Carpi, chiusa nel 1920. L’Archivio storico della Comunità ebraica di Modena e Reggio Emilia, è stato recentemente riordinato dalla ricercatrice Sara Torresan (per informazioni tel. e fax 059 223978).

“Visto l’interesse che la Giornata europea suscita ogni anno nei nostri concittadini – racconta Sandra Eckert, presidente della Comunità di Modena e Reggio Emilia – abbiamo organizzato un’esposizione di parte del nostro patrimonio librario, testimonianza della antica presenza ebraica a Modena, che ha dato nei secoli importanti contributi allo sviluppo della cultura italiana e, dopo l’emancipazione, allo sviluppo delle istituzioni civili della città”.