Guardare al futuro senza pessimismo. Alla tenda del mondo di FestaReggio si è parlato di sanità e diritto alla salute con l’assessore regionale alla Sanità dell’Emilia Romagna Carlo Lusenti e Roberta Mori, consigliere regionale PD in commissione Sanità.
Ha coordinato la serata Gianmaria Fantuzzi segretario del circolo PD reggiano della Sanità mentre l’intervista ai due ospiti sul palco è stata curata dal giornalista Adriano Arati. Carlo Lusenti ha aperto facendo una panoramica generale e sottolineando il lungo momento di difficoltà che il sistema sanitario sta vivendo. Non sono mancate critiche verso le gravi scelte del governo nazionale che con l’ultima manovra Finanziaria approvata rischia di mettere in ginocchio tante strutture sia a livello regionale che locale. “Per garantire buoni servizi servono anche buoni finanziamenti che oggi non sono sufficienti, spetterà quindi alla Regione colmare il gap nazionale” .
Lusenti lancia un appello ai cittadini, “Non cadete nel pessimismo. Occorre tenere alto lo sguardo e avere fiducia nella Regione che nonostante i problemi garantirà in pieno i servizi”. L’assessore regionale ritiene fondamentale la massima integrazione del sistema dei servizi con il sistema ospedaliero e si mostra critico nei confronti “di percorsi ancora troppo spezzettati. La continuità sociale e sanitaria – continua Lucenti – è ancora troppo fragile. L’assessore regionale sottolinea l’importanza “di guardare al futuro introducendo novità moderne che possano migliorare il sistema”. Quindi innovazioni e cambiamento culturale.
Sulla situazione reggiana Lusenti sostiene che si stia lavorando bene a Reggio anche per quanto riguarda il tema delicato e critico dell’ Opg “troppo spesso usato strumentalmente e vittima di un sovraffollamento esagerato per colpe non certo nostre ma nazionali”. La Regione non se ne starà con le mani in mano. Errani ha ribadito che servirà un nuovo e più efficace Opg, che la Regione sosterrà economicamente.
Roberta Mori difende a spada tratta il diritto alla salute definendolo “Intoccabile sotto tutti i punti di vista” e critica l’operato del governo “Ha un approccio troppo ragionieristico e cerca continuamente di smantellare il pubblico in favore del privato”.
La Mori sostiene che il divario tra Nord e Sud per quanto riguarda la Sanità è troppo netto e deve essere almeno in parte colmato. E’ fondamentale secondo la consigliera Pd che il sistema sanitario e quello sociale vadano di pari passo per semplificare l’acceso ai servizi.
Sull’argomento Opg Mori è critica e definisce le politiche governative “non serie e con pochi investimenti in materia psichiatrica”. “La disumanizzazione delle condizioni dei detenuti è un problema reale e non di poco conto”.
In conclusione Mori su giustizia sociale e rete dei servizi per gli anziani rinnova l’impegno del Pd. Nel finale c’è spazio per un saluto del segretario provinciale del PD Roberto Ferrari che augura buon lavoro all’assessore e alla consigliera ringraziando i tanti presenti all’incontro.
La scuola pubblica da smantellare
«Il vero disegno del governo è quello di smantellare la scuola pubblica, attraverso il suo impoverimento a favore della scuola privata». Questo – secondo la senatrice democratica Mariangela Bastico, già viceministro dell’Istruzione ai tempi del governo Prodi – sarebbe il reale intento della riforma scolastica Gelmini, che tante polemiche sta ancora suscitando. Ed appunto di istruzione si è parlato ieri sera sotto la tenda dibattiti di Festa Reggio. Con la Bastico, Francesca Puglisi, responsabile nazionale scuola del Pd, Mila Spicola, insegnante, Luciano Rondanini, ispettore scolastico. L’incontro è stato presieduto da Lucia Spreafico, dell’esecutivo provinciale del Pd, e moderato dalla giornalista Alessandra Codeluppi.
Secondo Bastico, «la scuola è stato il luogo su cui Tremonti si è maggiormente esercitato nei tagli: già lo stipendio degli insegnanti è tra i più bassi d’Europa e sono stati bloccati gli scatti di contingenza per 3 anni, con il risultato che nella carriera scolastica vengono persi 41mila euro. Se si pensa che lo stipendio medio di un docente si aggira sui 27mila euro, significa che ognuno di loro lavora 1 anno e 4 mesi gratis». «Di fatto – prosegue l’ex-viceministro all’Istruzione – 132mila persone sono state licenziate, il che vuole dire il fallimento di due Alitalia all’anno. Vorrei ricordare che cos’è accaduto quando si è ventilata la chiusura di Alitalia: invece, in questo caso, il ministro pretende che non vi siano neanche proteste».
«Il governo ha sprecato 10 miliardi di euro che sarebbero potuti essere destinati alla scuola: basti pensare ai 131 cacciabombardieri acquistati, o al massiccio acquisto di vaccini contro l’influenza A. Tagliando la scuola, si taglia il futuro del paese», è il parere di Puglisi. Che aggiunge: «Quello contro l’istruzione è proprio il delitto perfetto, che è iniziato con la campagna di Brunetta contro i “fannulloni”».
Aggiunge Bastico: «Vogliamo portare tutti i ragazzi a pari livello di competenza, e non deve essere la loro provenienza familiare o sociale a creare le loro opportunità. Si deve innovare, partendo anche dalle sperimentazioni, sulle quali invece si è abbattuta la mannaia dei tagli. Ci saranno stati anche dei doppioni, ma togliere tutto, come è stato fatto, non va bene».
«Il Pd deve lanciare una propria idea di scuola e di paese, non soltanto contrapporsi a Gelmini», sottolinea Rondanini, che ricorda come «la scuola di fatto sia regolata da un articolo della legge Finanziaria». «La scuola coinvolge ogni giorno almeno 25 milioni di utenti, diretti ed indiretti, e mi piacerebbe che tutte le scuole italiane fossero fatte sulla falsariga delle scuole comunali dell’infanzia di Reggio Emilia», conclude l’ispettore scolastico.
Ben diversa è la situazione di Palermo. Mila Spicola, insegnante in una scuola del difficile quartiere Zen nel capoluogo siciliano racconta: «Fare un paragone tra la situazione scolastica di un bimbo reggiano e di un suo coetaneo palermitano, è come dare in mano ad uno la Ferrari, all’altro la 126, pur essendo due bambini perfettamente uguali». La quotidianità dell’insegnante siciliana è quella di chi è costretto a mettere le grate alle finestre delle scuole, per evitare che le sassaiole possano frantumare i vetri, o a convivere con un’edilizia scolastica «da mettersi le mani nei capelli», dove ci sono 600 ragazzi e due soli bidelli. Eppure, nonostante tutto, la Spicola è contenta di quello che fa: «Sono felice e fortunata: felice perché faccio un mestiere molto bello e perché sono di ruolo». E, con l’aria che tira nella pubblica istruzione, non è certo poco.
La frutta a FestaReggio
E’ stato un incontro a base di frutta quello proposto ieri pomeriggio da Alimos, azienda del cesenate, promotrice da anni della diffusione della frutta nelle scuole.
L’iniziativa, promossa dalla Festa Nazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione, si è svolta in una Tenda del Mondo ricca di profumi, colori e sapori.
Punto di partenza della serata è un breve scambio di battute sul tema tra Mariangela Bastico, senatrice PD, già sottosegretario alla scuola e Carlo Lusenti, assessore Sanità Regione Emilia Romagna.
La prima ha sottolineato quanto sia importante non solo formare, ma anche appassionare i più giovani. A tal scopo “è necessaria un’autonomia scolastica che sappia rendere i ragazzi protagonisti nell’apprendimento. In questo caso, ad esempio, devono essere coinvolti nell’azione di valorizzazione del frutto, non più soggetti passivi, ma attori del loro imparare!”
Dal punto di vista della salute, invece, l’assessore Lusenti ha ribadito l’importanza del mangiare sano per vivere meglio e per prevenire e ha invitato chi lavora nel settore a creare campagne pubblicitarie ad hoc, studiate per colpire il pubblico dei più giovani e per far loro apprezzare alimenti buoni, sani e gustosi come la frutta. Servono idee brillanti “come diceva il noto aforisma se siamo ciò che mangiamo, allora pensiamo ciò che mangiamo”.
Dopo questa breve chiacchierata, sono stati distribuiti al pubblico frullati e macedonie, invitando a scoprire quali fossero gli ingredienti degli stessi. Durante gli assaggi il personale di Alimos ha dato alcuni consigli a genitori e insegnanti presenti su come invogliare i più piccoli alla frutta, perché a volte basta poco: “imparare a sbucciare un frutto e condividerlo con altri fa bene sia all’anima che al corpo”.
Oreglio e la scienza della risata
Allo spazio Loft di Festareggio il comico, scrittore e musicista Flavio Oreglio, intervistato dal regista Gabriele Tesauri ha presentato il suo ultimo libro: “Aprosdòketon” che in greco antico significa “Sorpresa”.
“Il libro – spiega Oreglio – nasce da un’idea di tre professori dell’Università di Genova che hanno messo a confronto le mie poesie con gli aforismi dei poeti greci ed hanno notato che hanno lo stesso schema”. L’appendice dell’opera è un saggio sulla mente del comico scritto dallo studioso di cibernetica Silvio Ceccato.
Dopo aver imbracciato la chitarra e suonato alcuni suoi pezzi, il comico spazia tra vari argomenti: dal significato della risata, dicendo che ridere per non pensare è sbagliato e che si dovrebbe pensare e ridere contemporaneamente; all’ignoranza, suddividendola nei tre livelli: scolastica, ovvero gli errori sintattici; socio – politica, quando non sappiamo cosa succede con esattezza nel mondo e filosofica, l’ignoranza sulle questioni della vita e sull’essenza delle cose, nonostante 2000 anni di pensiero.
Altro argomento della serata è stata la forma di spettacolo del teatro/canzone, di cui Oreglio è seguace. Questo modo d’intrattenere è molto importante perché lo stesso concetto in un monologo può essere espresso sia in termini di prosa che in termini di canzone. Era maestro Giorgio Gaber.
Dopo aver suonato la sua canzone dal titolo “Cultura, neppur si muove”, che paragona il ruolo della cultura in Italia alla lotta contro la droga in Colombia, è proprio con Gaber che Flavio Oreglio conclude il suo intervento a FestaReggio, intonando il celebre pezzo del cantautore milanese: “Un’idea”.