Il primo cittadino del Comune di Melito (38.000 abitanti dell’hinterland napoletano) ha recentemente ottenuto il consenso della propria amministrazione ad investire fondi pubblici per giocare al Superenalotto e trasformare la propria città, in caso di vincita, in un paradiso in cui i cittadini non pagheranno le tasse.
Già in passato c’erano state iniziative analoghe di sindaci ed amministratori. La scorsa estate si illusero di sbancare il jackpot i Comuni di Ficarra ed Anguillara Sabazia, ma si trattava di iniziative estemporanee, con sindaci ed assessori che si autotassavano per fare una giocata. In questo caso, se la notizia venisse confermata, il comune di Melito, tramite una delibera, diventerebbe giocatore abituale. La Provincia di Reggio Emilia (oltre 525.000 abitanti), invece, ha tuttora in corso un’operazione opposta e contraria sia nella natura sia negli obiettivi: sta promuovendo una campagna di sensibilizzazione contro i rischi di dipendenza dal gioco d’azzardo.
Non c’è alcun bisogno di far salire la febbre da gioco. Tra i compiti di un amministratore c’è anche quello di informare. Ai cittadini dobbiamo dire chiaramente che il Superenalotto è la lotteria più difficile al mondo, con il record assoluto di minima probabilità di vincita: una su 622.614.630. E visto che si parla tanto di federalismo, sarà bene ricordare che, con la Lega Nord al governo, è stato approvato il nuovo regolamento del Superenalotto (11 giugno 2009) in base al quale la Sicilia è l’unica regione che incassa una percentuale delle giocate. Forse non tutti sanno che al governo regionale viene devoluto il 12,25% delle scommesse effettuate nell’isola, rappresentando un’eccezione rispetto alle entrate dell’erario nazionale. Ed è bene informare i cittadini anche di questo.
(Marco Fantini, Assessore provinciale alla Sicurezza sociale)