Copertine di 45 e 33 giri usciti tra il 1964 e il 1970, cartoline promozionali da autografare, spartiti musicali pubblicati, poster e copertine delle prime riviste “giovani” degli anni ’60, tutti rigorosamente riferiti ai protagonisti della stagione d’oro del beat modenese. Sono gli ingredienti di una mostra di memorabilia che sarà allestita nell’ambito delle iniziative che arricchiranno la giornata del 29 settembre a Modena.

Frutto delle ricerche e delle collezioni di un esperto del tema come Massimo Masini e curata dall’associazione “Sottomarino gialloblu” la mostra si intitola “Modena Sessanta, un decennio in microsolco” e si potrà visitare dalle 10.30 alle 19.30 di mercoledì 29 settembre, in largo di Porta Bologna, dove la via Emilia incrocia largo Garibaldi, nello spazio dove si affacciavano le vetrine del Bar Grand’Italia, ribattezzato l’anno scorso “piazzetta 29 Settembre”.

Si tratta di un autentico viaggio nel tempo, breve e intenso, tra colori, pose, abiti e accessori che testimoniano il respiro e il vissuto di un’epoca che ha proiettato una vivace città di provincia alla ribalta nazionale.

Come spiega il curatore della mostra Massimo Masini, da quel fermento culturale non uscirono solo i più noti Equipe 84, Nomadi, e Guccini. “Nel frattempo, un po’ prima, o dopo un po’ altri compagni di pentagramma cercarono e trovarono una loro via per la sala di registrazione”, spiega Masini. “Erano ‘complessi’ come Johnny e i Marines, i Rags, i Diavoli Neri, le Scimmie, gruppo di sole donne, e gli Archangels. Oppure erano ‘solisti’ come Ambra Borelli, Paola Neri, Romano VIII, Paola Musiani o la mitica Caterina Caselli che, seppur di Sassuolo, all’inizio aveva spesso incrociato le chitarre coi modenesi del Bar Grand’Italia”. Ciascuno di loro ha il suo spazio nella mostra “Modena Sessanta”.