Apprendiamo con amarezza della scelta di Provincia e Comune di assecondare le richieste di HERA sul potenziamento della terza linea dell’inceneritore e sull’incenerimento dei rifiuti speciali, innalzando il tetto deliberato a suo tempo fino a 45mila tonnellate.
Come già dichiarato dall’assessore Simona Arletti, si è avviato il percorso che porta l’inceneritore di Modena a servire un bacino di utenza a dimensione regionale, smentendo platealmente quanto sempre dichiarato in passato dal Pd, ovvero che il raddoppio era necessario esclusivamente per il fabbisogno modenese
Nella scorsa legislatura eravamo in maggioranza, sia in Provincia che in Comune. La discussione sull’inceneritore è stata lunga e sofferta, ma alla fine si è raggiunto un accordo, e fra i punti qualificanti di tale accordo vi era il tetto alla quantità di rifiuti assimilati da incenerire, a garanzia che il potenziamento dell’inceneritore di Modena servisse esclusivamente ai comuni modenesi, e non a lucrare sul business dello smaltimento dei rifiuti speciali.
Di questo accordo erano ben consci Sindaco, Presidente della provincia, Assessori e Consiglieri comunali del PD, molti dei quali sono ancora in Consiglio, quando votavamo assieme gli Ordini del Giorno sull’inceneritore. A loro e al Pd domandiamo: perché oggi sconfessano quegli accordi? E chi decide le politiche dei rifiuti, le Istituzioni o HERA?
Scelte come questa, di continuare cioè a puntare sull’incenerimento (e sugli utili di Hera), sono in palese contraddizione con le moderne politiche di gestione dei rifiuti e un ostacolo oggettivo allo sviluppo della raccolta differenziata.
Ma, ormai è sotto gli occhi tutti, politiche dei rifiuti non basate sull’incenerimento sono possibili solo dove sono i Comuni ad orientare le scelte dei gestori nell’interesse della collettività, e non – come nel caso di Modena – dove sono le società quotate in borsa ad imporre a sindaci e assessori scelte nell’interesse degli azionisti.
La Federazione della Sinistra non è pregiudizialmente contraria alle alleanze col PD, ma scelte come questa, irrispettose degli accordi assunti precedentemente ed esclusivamente speculative, creano seri ostacoli, sia nel merito che nel metodo.
(Stefano Lugli, Segretario Federazione PRC Modena – Massimiliano Desiante, Segretario federazione PdCI Modena)