“Assolutamente non penso, questo sentore me lo da il fatto che il tessuto sociale mi sembra abbastanza integro e sano”. E’ una delle tante risposte che i ragazzi del giornalino studentesco Cortocircuito hanno ricevuto dalla gente alla domanda: “Secondo lei, a Reggio Emilia è presente la mafia?”.

Stasera, venerdì 5 novembre, alle 20 andrà in onda “Cose nostre”, maratona televisiva nazionale per la legalità lanciata su internet per ricordare Angelo Vassallo, sindaco di Pollica ucciso due mesi fa nel suo paese. “Cose nostre” andrà in diretta su 180 micro web tv e sui grandi network editoriali Repubblica TV, Corriere.it, Rainews24, Current (canale 130 di Sky), l’Unità, Wired, Il Fatto Quotidiano, Il Sole24Ore. Alla maratona televisiva parteciperà anche Reggio Emilia con un contributo video realizzato dai ragazzi del giornalino studentesco Cortocircuito.

Nel breve collegamento da Reggio, registrato Sabato scorso in Gabella e coordinato da Elia Minari del giornalino studentesco Cortocircuito, oltre ad andare in onda alcune risposte della gente sulla mafia a Reggio Emilia raccolte dai ragazzi, interverranno Enrico Bini – Presidente della Camera di Commercio di Reggio Emilia, Mauro Ponzi – Presidente consorzio Oscar Romero, Nuccia Ciambrone dei “Giovani a Reggio Emilia contro le mafie” e Giulia Domenichini del giornalino studentesco Cortocircuito.

Con questa iniziativa l’attività del giornalino studentesco Cortocircuito, iniziata poco più di un anno fa, tocca il suo apice. La scorsa estate i ragazzi del giornalino Cortocircuito hanno anche realizzato un cortometraggio sulla presenza mafiosa nella nostra città; raccogliendo dati, pareri di giovani e di esperti che hanno intervistato: Ayala, Nicaso, Berselli ed Imperato, solo per citarne alcuni.

Nel collegamento per “Cose nostre” e nel cortometraggio di Cortocircuito vengono anche forniti fatti sull’infiltrazione mafiosa a Reggio Emilia: dai cantieri TAV, ai due ordigni esplosi sotto due auto nel Maggio scorso, attraverso le recenti indagini della Procura dell’Aquila su alcune aziende reggiane in odore di ‘ndrangheta impegnate nella ricostruzione post terremoto in Abruzzo, fino all’ultimo attentato -sempre nella nostra Provincia- pochi giorni fa: dieci proiettili contro la vetrina di una pizzeria. Un quadro complessivo angosciante, ma ai più sconosciuto.