Continuano fino a giovedì 18 novembre gli appuntamenti modenesi organizzati nell’ambito del Bologna Jazz Festival. Mercoledì 17 novembre è tutto all’insegna del jazz manouche. Il Caffè Concerto infatti ospita, a partire dalle ore 21.30, la performance dell’Ez Gipsy Quartet.

Formatosi nel Settembre 2009 il quartetto (Enrico Zanella, chitarra – Giovanni Po, chitarra solista – Alessio Alberghini, sassofono – Matteo Zucconi, contrabbasso), in nemmeno un anno di attività, ha già eseguito numerosi concerti ed è attualmente in tournée con uno spettacolo dal titolo Django 100, per celebrare il centenario dalla nascita dello straordinario chitarrista Django Reinhardt, inventore del gipsy-jazz.

Enrico Zanella, fondatore dei Ez Gipsy Quartet, è stato scelto a far parte della compilation di chitarristi gipsy-jazz italiani di prossima uscita in occasione del centenario della nascita di Django Reinhardt. E’ stato membro del trio manouche Oncle Archibald.

Giovanni Po, diplomato in chitarra acustica, ha una profonda cultura cantautorale che ha espresso in numerosi concerti da solista. Ha approfondito lo studio della chitarra manouche con il chitarrista Maurizio Geri.

Alessio Alberghini, dopo gli studi accademici in flauto traverso e in sassofono, si avvia a un’intensa attività concertistica come polistrumentista in diversi ensemble, toccando repertori che spaziano dalla classica al jazz. Vanta al suo attivo diverse incisioni discografiche, in particolare con il premio Oscar Nicola Piovani.

Matteo Zucconi, contrabbassista bolognese, classe 1979, collabora e ha collaborato con musicisti come Garrison Fewell, Guglielmo Pagnozzi, Carlo Atti, John Serry e Antonio Cavicchi. Impegnato in molti generi – dalla musica elettronica all’improvvisazione rock – ha al suo attivo alcune pubblicazioni discografiche.

E ancora, alle ore 22.30, al Pernilla sarà protagonista il Jazz Norris, un quartetto di giovani bolognesi che condividono la passione per il jazz manouche (o gipsy jazz), quel genere creato proprio da Reinhardt, dall’unione della tradizione musicale zingara e del jazz americano. Il jazz manouche, molto in auge negli anni Trenta soprattutto in Francia, coniuga le sonorità dello swing con il valzer musette francese e il virtuosismo tzigano.

Il quartetto – attivo già da quattro anni – è composto da musicisti poco più che ventenni (tutti nati fra il 1988 e il 1990) di formazione e gusti musicali eclettici, ma accomunati dalla passione per Django Reinhardt.

Sono: Francesco Giammarella al clarinetto, Hikarù Hashimoto e Andrea Menabò alle chitarre, e Nicolò Toschi al contrabbasso.

Gli appuntamenti modenesi del Bologna jazz festival si concludono giovedì 18 novembre alle ore 21.30, al Baluardo della Cittadella, con l’imperdibile appuntamento con il Pat Martino Trio.

Classe 1944, nato a Philadelphia, Pat Martino fu introdotto al jazz da suo padre, che cantava nei club locali e accompagnava il figlio ai concerti dei giganti della musica. Incoraggiato dal padre, Pat Martino iniziò a suonare la chitarra a dodici anni e – fin dalle sue prime performance – fu riconosciuto come uno dei più virtuosi chitarristi jazz, dotato di una sonorità altamente distintiva. Ad accompagnarlo Tony Monaco, Hammond B3 e Jason Brown, batteria.

Le jam session sono a ingresso gratuito, mentre i biglietti d’ingresso per assistere al concerto del Pat Martino Trio (10 euro intero, 8 euro ridotto) si possono acquistare, in prevendita, presso gli sportelli della Banca Popolare dell’Emilia Romagna e Fangareggi casa del Disco Modena.

Infoline: Baluardo della Cittadella, tel. 059/244309 – 4270745.